Ieri sera, il Festival del Giornalismo enogastronomico si è fermato per qualche istante, in segno di protesta contro le bollette troppo care.

I commensali del Festival, che si svolge proprio in questi giorni a Galati Mamertino, piccolo borgo nel cuore dei Nebrodi (ME), a luci spente e con delle semplici candeline in mano hanno voluto accendere i riflettori su un problema drammatico, che sta generando forti malumori in tutto il Paese.

Solidarietà per l’imprenditore Nunzio Campisi, titolare dell’Antica Filanda

L’iniziativa è nata in segno di solidarietà per l’imprenditore Nunzio Campisi, titolare dello storico ristorante Antica Filanda a Galati Mamertino, in provincia di Messina, che dopo aver visto quadruplicare i costi delle materie prime, ha deciso di organizzare, insieme ad altri ristoratori, un gruppo di protesta, chiamando a raccolta i colleghi ristoratori e chiunque sia a capo di un’azienda. All’iniziativa hanno già aderito 50 imprenditori.

“Vogliamo fare una protesta pacifica, sicuramente a Palermo e possibilmente a Roma, perché non possiamo più gestire la questione energetica” – ha annunciato il ristoratore sul suo profilo Facebook.

Intanto, martedì 4 ottobre alle ore 9, gli imprenditori che hanno aderito all’iniziativa si raduneranno davanti al Palazzo di città in corso Butera, unendosi alla protesta di tanti esercenti e ristoratori bagheresi e dell’hinterland palermitano.

Proteste in tutto il Paese

Saracinesche abbassate, fiaccolate, sit-in. L’aumento vertiginoso dei costi e delle materie prime sta mettendo in ginocchio tanti imprenditori in tutta Italia. Tutto il Paese è in fibrillazione e il tam tam corre sui social.

Qualche giorno fa “Il Gelatone”, la storica gelateria di Via Autonomia Siciliana a Palermo aveva annunciato la chiusura anticipata della stagione per colpa del caro energia e dell’aumento del costo delle materie prime. Alla riapertura “se la situazione non rientrerà in un paio di mesi, quando riaprirò una brioche costerà 6 euro” – aveva annunciato il titolare Peppe Cuti.

A Partinico deve chiudere anticipatamente la sua stagione la nota “Casa del gelato” di via Matteotti, gestita da Giovanni Giargiana, mentre la pizzeria New Mirage di Trappeto ha deciso di chiudere i battenti, non riuscendo a sostenere i costi dell’energia elettrica.

“Tutto questo è peggio del Covid – hanno affermato i commercianti di Vicenza, scesi in piazza appena una settimana fa – se la pandemia ci ha indebolito, i rincari ci stanno uccidendo”.

Montano le proteste anche a Napoli, dove 50 panificatori, provenienti da tutta la Campania, hanno deciso di scendere in piazza, mettendo in scena il funerale della panificazione con tanto di bara e manifesto funebre e regalando pizze ai passanti, per manifestare contro i costi energetici insostenibili.

 

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