“Se entro il 23 agosto, come da accordi istituzionali presi con il Prefetto di Messina, il Cas che ospita i migranti in quarantena non sarà chiuso, il giorno dopo occuperò la Prefettura in segno di protesta. Sono pronto a farmi arrestare per mantenere fede all’impegno preso con la mia comunità, la quale chiede risposte su tale spiacevole vicenda. Stiamo parlando dell’incolumità pubblica e privata e io non ci sto a continuare a metterla a repentaglio”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, a seguito di un acceso confronto con i cittadini di Bisconte, stanchi dell’ulteriore fuga dei giorni scorsi, in cui 14 migranti a piede libero, per far perdere le proprie tracce, sono penetrati abusivamente anche nelle abitazioni locali.

“L’hotspot è stato aperto nel 2017 – conclude il Primo cittadino – ed a seguito della mia presa di posizione è stato chiuso. L’accordo è chiaro, anche il Cas subirà la stessa sorte, terminato il periodo di quarantena. La data ultima è appunto il 23 agosto. Ci sono percorsi che vanno rispettati e chiedo alla mia comunità di accettare tale scadenza, oltre la quale, sarò io stesso ad agire di conseguenza. Francamente siamo stanchi dei migranti a Bisconte“.

Un braccio di ferrò che va avanti da settimane.

Il 22 luglio scorso l’incontro istituzionale tra il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi e De Luca. Piena condivisione istituzionale sul merito di come affrontare la vicenda legata all’hotspot di Bisconte.“La struttura sarà chiusa. Il Prefetto ha acquisito la documentazione che evidenzia l’incompatibilità oggi sopravvenuta dell’hotspot, rispetto a quando è stato istituito, in rapporto al contesto urbano di Bisconte all’ex Caserma Gasparro. Attende da parte nostra una relazione per tutti gli elementi da noi acquisiti, che sono a fondamento dell’ordinanza che lei ha annullato per altri motivi. Sul merito però, c’è la condivisione della chiusura dell’hotspot” aveva detto al termine dell’incontr lo stesso Sindaco di Messina.

“L’unica alternativa da me offerta alla chiusura della struttura a Bisconte – conclude il Primo cittadino – è la creazione di un hotspot su una nave, non sul contesto urbano messinese, avendo già la città contribuito ampiamente in favore delle politiche sui migranti. L’incontro si è dunque chiuso con la garanzia del Prefetto di relazionare in via definitiva al Viminale, al fine di procedere alla chiusura dell’hotspot che avverrà nelle prossime settimane, in funzione del completamento della fase di quarantena dei quasi 200 soggetti che sono attualmente in tale struttura, la quale comunque sarà smantellata per come richiesto dal comune di Messina”.

Articoli correlati