Marina Suma emozionerà ancora una una volta il pubblico con un libro sulla sua arte che uscirà il prossimo Natale.
L’abbiamo incontrata nell’isola di Salina, dove espone i suoi monili d’arte nel periodo estivo – dopo il lungo inverno in cui si divide tra cinema, teatro e televisione – e ci ha anticipato questa piacevole novità.

Marina, sembra scontato, ma perché un libro sulla tua arte?
“No, non è scontato, mi piace questa domanda e quindi ti rispondo che da tempo sentivo l’esigenza di raccontare a chi mi segue da tanti anni, ma anche a chi non mi conosce, la parte emozionale e anche un po’ tecnica dei miei lavori, gli aneddoti più significati, i reconditi retroscena che si celano dentro e dietro ogni mia creazione, la passione e l’esperienza che ci metto nelle pennellate che scorrono fluide sulla cartapesta, le mie mani mentre annodano tutti quei multicolorati fili interrotti giocosamente dalla cartapesta, i fiori con cui da anni realizzo coroncine, insomma non posso mica raccontarti tutto, no?”

Marina sorride e strizza l’occhio ironicamente, lei è una che se ne intende di sorrisi.
Ma noi vogliamo saperne di più e le chiediamo di leggerci qualche passo della pubblicazione, anche perché intanto sta sistemando e correggendo degli appunti.

“Lo ammetto – prosegue l’attrice – ci lavoro da mesi con un’altra persona e adesso ti leggo qualcosa, si tratta solo di appunti, che verranno accompagnati da tantissime fotografie partendo da quando iniziai molti anni fa a sperimentare la collezione di monili in cartapesta “Leni”, fino a Lanapesta, la collezione di cappelli che realizzo con una mia amica palermitana. Così ecco un piccolo brano di quello che sarà un libro illustrativo e narrativo, descrittivo”.

Mi sento una donna trasversale, dinamica e credo molto nelle energie, nei sorrisi che ti cambiano le giornate, quelli che contagiando la gente alleviano ogni tipo di sofferenza.
Tutto ciò si riflette nei miei lavori dalla collezione Leni a quella Lanapesta, così a proposito di trasversalità le mie mani plasmano svariati tipi di materiali, dopo anni di lavorazione con la cartapesta ho pensato anche di adornare i capelli delle donne realizzando acconciature zeppe di fiori, mi ricordo che a quei tempi il fenomeno diventò virale contagiando persino tantissime bambine che nell’estate 2015 facevano la fila per accaparrarsi la loro preferita. Poi arrivarono le collane intrecciate con le fettucce in cui inserisco piccole sfere di cartapesta, e anche queste furono un successo. Credo che la motivazione principale sia frutto della passione che ci metti, se non credi in quello che fai, la gente non si avvicinerà mai, se al contrario ci credi veramente e con tutto il cuore e se la contagi con la naturalezza di un sorriso, sì. Sono doti con cui nasci, forse nell’arco della tua vita devi soltanto raffinarle e il gioco è fatto, come nel cinema, nel teatro e nella TV, ma questa è un’altra storia…”.

Marina Suma ha una raccolta di accessori che spaziano dalle collane agli orecchini, dai bracciali alle spille, dai cappelli alle cinture, il suo banchetto artistico eoliano è un tripudio di colori sfavillanti in cui predomina la cartapesta minuziosamente dipinta, nel suo curriculum di bizzarri gioielli c’è una lunga serie di mostre che ha allestito in lungo e in largo per lo Stivale.

“Con questo libro – prosegue l’attrice – sto facendo una sorta di punto della situazione in modo che chi lo leggerà e si soffermerà a guardare le immagini, potrà, spero, esultare di gioia, conoscere più dettagliatamente i particolari e guardarli attraverso nuovi punti di vista“.

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