“Siamo arrivati a questo risultato anche grazie ad una legge che il parlamento regionale ha approvato, avevamo contezza della valenza strategica che l’ospedale Piemonte aveva per Messina vista la sua posizione e con questo accorpamento lo abbiamo salvato”. A dirlo l’assessore alla Sanita’ della Sicilia Baldo Gucciardi oggi a Messina all’ospedale Piemonte durante la presentazione dell’accorpamento tra l’Ircss Bonino Pulejo e il nosocomio di viale Europa per creare un centro di riferimento nazionale per alcune patologie quali la sclerosi multipla, l’alzheimer, le gravi cerebrolesioni e la riabilitazione nello stroke grazie all’interazione tra ricerca, clinica sperimentale e innovazione tecnologica.

“È un momento importante, si sono poste le basi per risolvere un problema sentito come quello del presidio ospedaliero del Piemonte ma non dimentichiamo come sino a un paio di anni fa questo era stato dichiarato chiuso“.

Commenta così Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina, protagonista negli ultimi anni di una battaglia a salvaguardia dell’Ospedale Piemonte, del Pronto Soccorso e del presidio ospedaliero.

“Le nostre battaglie hanno concorso contribuito a salvarne l’esistenza in vita – ricorda – e anche a creare i presupposti per costruire un presidio ancora più importante non solo per la città di Messina ma per tutto il Meridione. Non ci possiamo non ritenere soddisfatti, anche se oggi tutti vogliono salire sul carro del vincitore, ma le vittorie hanno sempre molti padri. Oggi ci sono presenti tanti, troppi forse, di coloro che avevano sottoscritto la chiusura e la morte del Piemonte“.

Genovese non risparmia una battuta anche al sindaco Accorinti, presente con fascia tricolore: “Se ci fossimo fermati a quanto lui aveva scritto due anni fa oggi non saremmo qui. Abbiamo salvato il presidio di emergenza-urgenza che adesso riteniamo possa e debba essere implementato e incrementato. Restano da risolvere altre problematiche legate al personale, ai servizi e alla riorganizzazione e alla ristrutturazione dell’offerta sanitaria e per questo continueremo la nostra battaglia, con forza e in silenzio come abbiamo lavorato in questi anni. Come Cisl e Cisl Messina riteniamo che aver risolto questo problema non significa aver risolto il problema della sanità nel nostro territorio e il Decreto Balduzzi ci impone un’altra battaglia di civiltà per la nostra provincia”.

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