Il sindaco di Messina Cateno De Luca vuole licenziarlo ed un custode minaccia il suicidio.
La notizia viene riportata dall’edizione odierna di Repubblica Palermo.
Il custode sarebbe salito stanotte sul tetto dell’ex Gil, campo da corsa comunale, minacciando di buttarsi giù se non lo avessero fatto parlare con il sindaco.

Sul posto vigili urbani e vigili del fuoco che lo hanno convinto, dopo alcune ore, a scendere dal tetto rassicurandolo che avrà un incontro con De Luca.

I blitz del sindaco continuano. L’8 luglio è toccato all’ex Gil. L’esito del sopralluogo, non certo felice, era stato reso noto su facebook da De Luca con tanto di foto e post-sfogo. Ecco cosa aveva scritto De Luca:

“Che schifo!

Il tempo è scaduto anche per la struttura ex GIL.

Oggi abbiamo trovato il custode che indisturbato si guardava il televisore che si è portato da casa in una stanza abusiva ricavata dietro un armadio di metallo.

Siamo arrivati alle ore 8:30 e per circa 30 m abbiamo girato la struttura ed il custode non si è accorto di noi.

Abbiamo trovato di tutto e di più anche profilattici usati.

Paghiamo due custodi e le utenze e spendiamo quindi circa 100 mila euro l’anno per mantenere questo cesso a cielo aperto inaugurato qualche anno fa con la pista che già si sta sgretolando con gran parte della struttura inagibile.

Ho già fatto verbalizzare l’accaduto alla nostra polizia giudiziaria del nostro corpo di polizia municipale e chiederò l’immediato licenziamento dei custodi.

Anche per questa struttura tra qualche mese ci sarà il bando pronto per l’affidamento trentennale a soggetti privati senza alcun onere per le casse comunali.

PS: pare che questi custodi avevano già fatto causa al comune perché sostenevano che non era di competenza loro fare le pulizie e pur avendo perso hanno continuato a non fare le pulizie!!!

Anche questa è la Messina che abbiamo ereditato!”.

AGGIORNAMENTO DELLE 14.09

“Stamattina ho ricevuto privatamente il custode del campo sportivo ex Gil, che stanotte ha minacciato il suicido. All’incontro era presente anche la moglie e la figlia. Ci siamo chiariti, fermo restando che c’è una procedura che sarà seguita e lui potrà difendersi nelle opportune sedi; di certo non staro con il fucile puntato. Una cosa però deve essere chiara: non posso permettere che le nostre strutture comunali versano in tali condizioni di degrado, né tanto meno che i dipendenti percepiscano lo stipendio senza svolgere le proprie mansioni. All’indomani del mio insediamento a Palazzo Zanca, ho incontrato tutti i dirigenti, ammonendoli e chiedendo loro di far funzionare le cose. È passato un anno e vengo sputtanato sui social sull’ex Gil che è sporco; sull’impianto di atletica leggera che è sporco; accusato di non saper fare il sindaco. Io il sindaco lo so fare. Non vorrei che passi il messaggio che De Luca è il carnefice e gli altri siano agnelli sacrificali. È legittimo che io venga sputtanato sui social e non è legittimo che io intervenga contro soggetti i quali lo stipendio lo devono guadagnare? Di certo io non mi fermo”. A riferirlo è il Sindaco del Comune di Messina, Cateno De Luca.

“Non sono intervenuto sul luogo del tentato suicidio – aggiunge il Primo cittadino – per un semplice motivo: l’Istituzione non si può mortificare. Fa parte del mio programma aprire come una scatoletta questo Palazzo e rendere pubblico tutto ciò che troviamo. Quando mi sono presentato ai messinesi, ho garantito una radicale opera di riordino della macchina amministrativa, troppo ingolfata da logiche clientelari, che ne rallentano enormemente gli ingranaggi, a scapito delle tasche e dei servizi al cittadino”.

“Dunque – conclude De Luca – ecco un avviso per i naviganti: se qualcuno ritiene di continuare a fare i propri comodi, senza essere beccato dico: il tempo è scaduto perché l’azione è ormai avviata, in relazione a quelli che sono i corretti rapporti da mantenere con la pubblica amministrazione e i tributi da pagare.

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