I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno scoperto, all’interno di un seminterrato di una palazzina sita in Saponara Marittima, un vero e proprio opificio artigianale occulto, rinvenendo sofisticati macchinari professionali di alto livello tecnologico (plotter, termopresse, stampanti, box a led con tenda fondale) ed apparecchiature informatiche destinate alla realizzazione di loghi di famosi marchi, nonché numerosi capi di abbigliamento pronti ad essere falsamente etichettati e commercializzati, soprattutto on line.

L’indagine parte dalle vendite on line

Tutto ha inizio dal monitoraggio della rete internet dove vengono spesso venduti i prodotti con marchi contraffatti. Un sistema di vendita messo in piedi per evitare che le forze dell’ordine risalgano alle rivendite abusive. I finanzieri sono risali alla provenienza dei beni messi in vendita.

I consulenti delle aziende confermano la falsificazione

Avvalendosi dell’ausilio dei consulenti delle società responsabili della tutela dei marchi riprodotti sui capi messi in vendita, sostengono i finanzieri, veniva sin da subito accertata la relativa falsità e la conseguente illecita attività di vendita on line. Di qui la segnalazione alla Procura della Repubblica di Messina che delegava i Finanzieri del Gruppo del capoluogo Peloritano a svolgere ulteriori indagini e ad acquisire più puntuali elementi investigativi, disponendo diverse perquisizioni ed il sequestro.

La scoperta della stamperia dei falsi marchi

La stamperia veniva così individuata all’interno di uno scantinato di una normalissima palazzina condominiale dove gli indagati, tre messinesi di 64, 43 e 38 anni, avevano allestito una vera e propria stamperia clandestina, dotata di tutta la strumentazione necessaria per “trasformare” anonimi capi d’abbigliamento in prodotti riproducenti noti marchi.

Il sequestro

Nel dettaglio, venivano rinvenute  736 etichette termoadesive riproducenti il marchio di prestigiose case automobilistiche e motociclistiche (FIAT, MERCEDES, BMW, PIRELLI, ABARTH, DUCATI, APRILIA ecc.), predisposte per essere apposte sui capi di abbigliamento, nonché  55 capi (maglie e felpe) già confezionati per essere illecitamente immessi sul mercato, e 2000 capi circa, tra maglie, felpe e accessori vari, pronti per la stampa.

Tutto veniva sottoposto a sequestro, poi convalidato dal competente Giudice del Tribunale di Messina, insieme a tutti i macchinari destinati all’illecita attività e perfino l’immobile, per un valore complessivo di oltre 150.000 euro.

I responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Messina per i reati di contraffazione di marchi.

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