Una bara è stata trasportata sul luogo dove questa mattina è stato effettuato da un ex carabiniere in pensione il ritrovamento di alcuni resti umani che potrebbero appartenere al piccolo Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso il 3 agosto scorso nelle campagne di Caronia insieme alla madre, poi trovata morta a poca distanza dal luogo dove oggi è avvenuta la scoperta.

Il corpo sarebbe stato orrendamente mutilato e straziato dagli animali selvatici. I resti ossei – una parte del tronco e della testa e alcuni arti – saranno adagiati sulla bara e trasportati all’istituto di medicina legale per l’autopsia e per l’esame del Dna che servirebbe a fugare ogni dubbio sull’identificazione della vittima.

“Abbiamo trovato dei resti umani che sono compatibili con quelli di un bambino dell’età di Gioele”. Lo ha detto il procuratore di Patti Angelo Cavallo incontrando i giornalisti.

“I resti sono compatibili con un bambino di 3 o 4 anni – ha puntualizzato il magistrato – ovviamente ancora non possiamo dare certezze scientifiche, vanno fatti tutti gli accertamenti medico legali”. Il procuratore ha aggiunto che sono stati ritrovati anche i frammenti di alcuni indumenti che adesso saranno mostrati al padre e ai familiari del bimbo per una conferma che si tratti di quelli che Gioele indossava al momento della scomparsa. “In questo momento – ha aggiunto Cavallo – ci dobbiamo stringere attorno a questa famiglia e a questo bambino. Abbiamo sempre pensato che si trovasse in questo posto e i fatti ci hanno dato ragione. Ringrazio tutte le persone che a qualsiasi titolo hanno contribuito alle ricerche. Ora dobbiamo lavorare come abbiamo fatto fin’ora e andare a fondo a questa storia triste”.

“In questo momento non interessa chi lo abbia trovato. L’importante è averlo trovato. Ma appureremo anche questo”. Così il procuratore cerca di troncare le polemiche sulle ricerche del piccolo Gioele, dopo il ritrovamento di resti che presumibilmente appartengono al bimbo di 4 anni scomparso sedici giorni fa insieme con la madre. “Noi abbiamo sempre detto – ha aggiunto Cavallo – che dovevamo insistere in queste ricerche in questo posto e che più avevamo persone disponibili più probabilità c’erano di trovarlo. Avete sentito le motoseghe utilizzate per disboscare la vegetazione lo stato dei luoghi è difficile. Che lo abbia trovato un volontario o altri non interessa in questo momento”.

“Ci siamo fatti delle ipotesi su quanto sia successo, se ne sono rafforzate alcune ne abbiamo scartate delle altre”. “Perdono quota – prosegue Cavallo – piste riconducibili ad ambiti familiari. Ma lasciateci lavorare e fare tutti i ragionamenti del caso. Molte ipotesi restano ancora in piedi dobbiamo lavorare e riflettere. L’autopsia verrà effettuata a breve”.
Daniele Mondello, il padre del piccolo Gioele di 4 anni, è in lacrime sulla bara dove sono stati adagiati i resti umani trovati questa mattina nelle campagne di Caronia che potrebbero appartenere al figlioletto.

L’ex carabiniere dopo aver trovato i resti ha chiamato i vigili del fuoco che a loro volta poi hanno girato la segnalazione al magistrato che coordina l’inchiesta, il procuratore di Patti Angelo Cavallo, e alla polizia scientifica. Francesco Radicic, un altro volontario che era insieme all’ex carabiniere, ha detto che Di Bello era molto motivato: “aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti”.

“Sono arrivato sul posto alle 5 del mattino. Abbiamo trovato i resti dove gli altri non avevano cercato”. Così Giuseppe Di Bello ha commentato.

La donna è stata trovata morta dopo 5 giorni. Di Bello, che ha partecipato alle ricerche del piccolo da volontario, si è fatto largo tra i cespugli fitti con una falce. “La scoperta è avvenuta intorno alle 10.20 – aggiunge – E ho subito dato l’allarme”. Del piccolo sarebbero stati trovati il tronco, gli arti e brandelli di vestiti. I resti erano a 200 metri dalla piazzola in cui la Parisi aveva abbandonato la macchina dopo aver subito un incidente e a 700 metri dal traliccio sotto al quale è stato trovato il cadavere della donna.

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