“Barcellona Pozzo di Gotto non può fare a meno di un presidio territoriale importante come l’ospedale. Lo smantellamento
della struttura lascerebbe privi di un punto di riferimento importante per i servizi sanitari e la garanzia del diritto alla salute i cittadini che risiedono in quell’area”: lo affermano in una nota congiunta Francesco Lucchesi, della segreteria regionale Cgil e la segretaria generale dello Spi Sicilia Maria Concetta Balistreri che stanno partecipando al corteo in corso nella cittadina della provincia di Messina per chiedere il mantenimento del nosocomio.
Adibito a ospedale Covid nel periodo più duro dell’emergenza sanitaria, con l’abolizione di tutte le altre prestazioni, l’ospedale rischia adesso la chiusura. Al corteo partecipano cittadini, lavoratori della sanità, sindaci, sindacalisti, studenti. “Soprattutto le persone più fragili- affermano Lucchesi e Balistreri- devono avere un punto di riferimento vicino assicurato. Continueremo a batterci per mantenimento della struttura”.
Nursind e policlinico di Messina: “Personale mortificato”
Niente progressioni economiche e nessuna procedura di stabilizzazione. Al policlinico di Messina i lavoratori denunciano mortificazioni e nessuna gratificazione. Il sindacato Nursind attacca: “Mentre nelle altre altre aziende cittadine si corrisponde al personale la Peo, la progressione economica orizzontale e si procede con le stabilizzazioni, il policlinico devastato da due anni e mezzo di covid è ancora al palo. Il personale è stanco e demotivato e non riesce a ricevere nessuna gratificazione né morale né economica”. Il segretario territoriale Nursind Messina, Ivan Alonge, ricorda che “da oltre due anni abbiamo dato tutta la nostra disponibilità e competenza professionale all’azienda e soprattutto alla Regione nella lotta contro il covid. Tutti coloro che sono stati chiamati in causa in questa battaglia sono stati premiati, anche con una veloce stabilizzazione come previsto tra l’altro da tutte le normative nazionali. Al policlinico nulla di tutto questo. Persino la beffa di assistere alle stabilizzazioni in un ospedale a pochi chilometri da qui”.
L’allarme
Il segretario aziendale, Massimo Latella, lancia l’allarme: “Il personale è veramente stanco e demotivato, la regione non ha ancora risposto a un quesito posto alcuni mesi fa dall’azienda sui criteri da usare per le stabilizzazioni. È veramente scandaloso parlare solo di doveri quando si parla degli infermieri. Adesso anche la Regione faccia la sua parte indicando al policlinico le linee guida per stabilizzare anche procedendo altresì a dare l’autorizzazione al rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato in essere. Invitiamo altrimenti la Direzione a procedere autonomamente per risolvere tutte le criticità di personale in corso”. Il Nursind in una nota ricorda che “ancora oggi il personale è chiamato a grandi sacrifici, ci sono infermieri che cambiano reparto in continuazione come fossero dei guanti monouso per una gravissima inadeguatezza degli organici, lo scorso settembre 23 infermieri non sono stati rinnovati. C’è una gravissima carenza di personale di supporto Oss e il demansionamento degli infermieri, chiamati a svolgere altre mansioni, diventa così devastante. Da molto tempo contestiamo e denunciamo i lavori mai conclusi al pronto soccorso generale del policlinico e tutte le criticità nel reparto dove sono momentaneamente stati trasferiti”.
Oltre alla carenza di personale infermieristico il Nursind spiega che “ci scontriamo anche con la carenza di posti letto di rianimazione. L’ospedale è rimasto intrappolato da un decreto assessoriale che impone la disponibilità di posti letto di rianimazione per pazienti covid, ma nello stesso tempo riduce personale infermieristico e risorse. È proprio il caso di dirlo. è un ‘azienda che soffre della sindrome “dell’infermiere fantasma. Chiediamo alla Regione, a tutte le istituzioni, all’azienda, delle soluzioni definitive prima di intraprendere nuove ed eclatanti forme di protesta, iniziando da assemblee per tutto il mese di dicembre dove inviteremo tutto il personale a partecipare”.
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