Ventiquattro marittimi denunciati nel Messinese per furto e contrabbando di carburante. A fare luce sulla vicenda i finanzieri del comando provinciale di Messina che hanno agito sulla base di un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. I sospetti si sono concentrati su 27 autoveicoli utilizzati da 24 portuali operanti nel porto di Milazzo. A materializzarsi l’illecito trasporto, in contrabbando, di numerosi litri di carburante sottratto dai rimorchiatori operanti nell’area portuale.

Intercettazioni e pedinamenti

L’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. In particolare, le complesse indagini delle fiamme gialle della compagnia di Milazzo sono consistite in attività tipiche di polizia giudiziaria. Realizzate mirate indagini tecniche, telefoniche, ambientali e di video ripresa. Hanno consentito di documentare numerosissimi episodi dell’illecito meccanismo. I marittimi indagati, per mesi, in maniera scientifica, rubavano gasolio dai mezzi navali su cui risultavano imbarcati. Centinaia di litri di carburante provento di furto e, peraltro, trasportati all’esterno dell’area doganale. Quindi senza scontare l’imposta di fabbricazione e sul valore aggiunto. Da qui la contestazione dell’ipotesi di reato di contrabbando.

I primi sequestri

Un meccanismo rodato che consentiva, alla fine del turno lavorativo a bordo dei natanti, di trafugare il carburante utilizzando taniche e contenitori vari. Gasolio che veniva destinato ad altri usi, per alimentare i veicoli degli indagati o, addirittura, per essere venduto ad altri. In tal senso, secondo l’ipotesi d’accusa, importanti elementi di prova venivano acquisiti nel corso di questo mese di luglio. Nel corso di mirate perquisizioni, disposte dall’autorità giudiziaria, venivano sottoposti a sequestro parte del carburante sottratto ed i contenitori utilizzati per la sua raccolta.

Il traffico proseguiva

Ma queste invasive attività di ricerca della prova, tuttavia, non fermavano l’illecito traffico. Infatti continuava anche successivamente, e da qui è scattata l’operazione di oggi finalizzata alla confisca dei 24 autoveicoli utilizzati per il trasbordo del carburante contrabbandato fuori dagli spazi doganali. In questo modo è stato impedito il protrarsi di ulteriori episodi, in danno della società armatrice e soprattutto delle casse dell’Erario. Ma anche per evitare che gli stessi veicoli, utilizzati per la commissione dei reati, possano essere ceduti a terzi, ovvero nascosti.

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