E’ sempre più colorato di giallo il mistero che ruota attorno al ritrovamento dei sub morti lungo le coste siciliane e dei pacchi colpi di droga. E continuano e restare senza identità i corpi dei sub ritrovati tra i quali quello ritrovato al porto di Messina lo scorso 14 dicembre. Il ritrovamento potrebbe avere un collegamento con gli altri sub restituiti dal mare a Castel di Tusa, Cefalù e Termini Imerese, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, l’ultimo, in ordine di tempo il 15 gennaio scorso, e sempre nelle spiagge trovati quasi cento chili di hashish.

La presenza di tatuaggi sui corpi delle vittime, tra i pochi segni di riconoscimento presenti sui cadaveri martoriati dalle acque del mare, non ha ancora aperto alcuna pista. Intanto sono 5 le procure che indagano anche sul ritrovamento di oltre 100 chili di hashish sulle spiagge di Castelvetrano, Cefalù, Capo d’Orlando, e Ragusa.

L’ipotesi messa in piedi dagli investigatori vede la possibilità che un’imbarcazione, che trasportava droga, sia affondata e i sub sarebbero morti nel tentativo di mettersi in salvo. I primi due cadaveri sui quali sono state effettuate autopsie sono di uomini.

Come riporta il Giornale di Sicilia, la Guardia Costiera ha segnalato le caratteristiche dell’uomo scoperto senza vita al porto di Messina, nessuno ha chiesto notizie fin adesso, si tratta di un uomo bianco, razza caucasica, dall’età apparente di circa 65/70 anni, capelli radi, corti e brizzolati, peli della barba brizzolati, privo di denti, ritrovato completamente nudo, ad eccezione di un paio di calzini di colore scuro.  Nella gamba destra è presente un tatuaggio raffigurante una mitraglietta. “Chiunque avesse notizie utili a risalire all’identità della salma può contattare la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Messina” ricorda l’Autorità marittima . Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, era stato rinvenuto alle 16,30 del 14 dicembre nello specchio d’acqua antistante il molo dell’Arsenale militare. A recuperarlo un gommone del nucleo nautico dei vigili del fuoco su richiesta della capitaneria di porto. La salma, dopo l’ok della magistratura era stata trasferita all’obitorio del Policlinico.

Intanto un elicottero della Guardia costiera ha effettuato una ampia ricognizione aerea nella zona tirrenica, al fine di individuare eventuali relitti o altri elementi utili alle attività investigative coordinate dalla procura di Patti in relazione ai recenti ritrovamenti di cadaveri di sub e pacchi di hashish lungo il litorale tirrenico.

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