Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, esprime pieno sostegno alle dichiarazioni del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sulla centralità del ruolo delle Regioni nella politica di coesione europea.

“Condivido le parole di Fedriga – afferma Schifani – sulla necessità di salvaguardare una governance multilivello, che valorizzi il ruolo attivo delle Regioni. Le politiche di coesione hanno favorito crescita, occupazione e inclusione, grazie anche al contributo strategico degli enti regionali”.

La nuova programmazione Europea

Guardando al nuovo ciclo di programmazione, Schifani sottolinea l’importanza di mantenere un ruolo forte delle Regioni nella pianificazione e nel coordinamento degli interventi, per garantire sviluppo equilibrato, sostegno ai territori fragili e maggiore competitività locale.

“Serve una collaborazione concreta – conclude il presidente – tra Stato, Regioni e autonomie locali per evitare frammentazioni e rendere più efficace la politica di coesione. La Sicilia, anche come coordinatrice della commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni, continuerà a offrire il proprio contributo nelle prossime fasi di negoziato sul Quadro finanziario post 2027”.

Una dichiarazione nella giornata dedicata all’Europa

Queste dichiarazioni arrivano proprio nella giornata dedicata all’Europa. Da quando è stata istituita, in occasione del vertice della comunità europea nel 1985, ogni 9 maggio si svolge la “Giornata dell’Europa”, con l’obiettivo di celebrare la pace e l’unità all’interno del vecchio continente. La scelta di questa data non è casuale ma anzi, è molto evocativa: il 9 maggio del 1950, quindi precisamente 75 anni fa, l’allora ministro degli esteri francese Robert Schuman presentò una dichiarazione, che da lui prese il nome di “Dichiarazione Schuman”, che è considerata l’atto di nascita dell’unione europea come la conosciamo al giorno d’oggi.

Uno sguardo alla storia

Nel documento presentato da Schuman si proponeva la creazione di una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune la produzione di questi materiali. La CECA (paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) è stata la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero infine portato alla nascita di quella che è oggi l’Unione europea. I governi europei giunsero alla conclusione che la fusione delle produzioni di carbone e acciaio avrebbe fatto sì che una guerra tra Francia e Germania, storicamente rivali, diventasse, per citare la dichiarazione, “non solo impensabile, ma materialmente impossibile”. Si pensava, giustamente, che la condivisione degli interessi economici avrebbe contribuito al miglioramento dei livelli di vita e rappresentato il primo passo verso un’Europa più unita. L’adesione alla CECA era aperta ad altri paesi.

Il ruolo strategico della Sicilia

Nella nascita dell’unione, la Sicilia per ben 2 volte ha giocato un ruolo di fondamentale importanza. Procedendo in ordine temporale, troviamo lo sbarco alleato avvenuto tra il 9 e il 10 luglio 1943, con la pressante risalita dell’esercito per tutta la penisola. In secondo luogo, come ricordato oggi dal presidente Schifani, dal 1 al 3 giungo 1955 si tenne a Messina una conferenza tra i ministri degli esteri dei 6 paesi fondatori della Ceca per rilanciare il progetto di integrazione europea, discutendo e delineando le tappe per un’ulteriore integrazione, con particolare attenzione al mercato comune e all’energia nucleare.

Le parole di Renato Schifani

Interviene con orgoglio il presidente della Regione Siciliana: “In occasione della Giornata dell’Europa, rivolgo un saluto a tutti i cittadini siciliani ed europei. Il 9 maggio è una data simbolica: celebriamo i valori su cui si fonda l’Unione Europea – pace, solidarietà, libertà, cooperazione – e ricordiamo il cammino che ha trasformato il nostro continente da teatro di conflitti a spazio di dialogo e di diritti condivisi. Proprio la Sicilia ha avuto un ruolo centrale in questa storia. Era il giugno del 1955 quando Messina ospitò una conferenza destinata a cambiare il futuro dell’Europa. Attorno al tavolo sedevano i sei Paesi fondatori. A guidare quell’incontro fu un grande siciliano, il ministro degli Esteri Gaetano Martino, messinese, che con visione e determinazione contribuì a gettare le basi per i Trattati di Roma del 1957. La Conferenza di Messina fu l’inizio del cammino verso l’Europa unita”.

“Oggi, a settant’anni da quel momento – continua – la Regione Siciliana celebra con orgoglio questo anniversario con un grande evento in programma a Taormina nel mese di giugno. Non sarà solo una commemorazione, ma un’occasione per riflettere sul futuro dell’Europa e sul ruolo strategico che la Sicilia può continuare a svolgere come ponte tra Nord e Sud, tra Oriente e Occidente. Celebriamo dunque la Festa dell’Europa come un impegno rinnovato verso un continente più unito, più forte, più vicino ai cittadini. La Sicilia, culla di culture e di civiltà, è pronta ancora una volta a essere protagonista di questo cammino”.