La Corte d’assise di Messina presieduta dal giudice Massimiliano Micali ha condannato all’ergastolo il boss di Gangi Domenico Virga, che secondo l’accusa sarebbe uno dei mandanti dell’uccisione di Francesco Costanza, assassinato tra Acquedolci e San Fratello il 29 settembre 2001.
L’omicidio
L’omicidio sarebbe stato deciso per uno “sgarro”: la vittima avrebbe chiesto la “messa a posto” ad alcune imprese che lavoravano nella zona dei Nebrodi anche se erano “protette” da Cosa nostra palermitana.
Determinanti, per la condanna, sono state le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Nino Giuffrè, braccio destro di Bernardo Provenzano, Carmelo Bisognano, del gruppo mafioso dei “Mazzarroti”, e Carmelo Barbagiovanni, del clan dei Batanesi di Tortorici, anche lui condannato in un altro processo per lo stesso omicidio, visto che si è autoaccusato d’essere stato uno dei killer che facevano parte del commando.
La Squadra Mobile della Questura di Messina, sezione di contrasto alla criminalità organizzata e “Catturandi”, aveva dato esecuzione, il 19 gennaio 2021, all’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere – richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina – a carico di Domenico Virga
Il precedente
Il 5 luglio 2022 la Corte d’Assise d’Appello di Messina ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione nei confronti di Carmelo Barbagiovanni, esponente di spicco del clan dei Batanesi di Tortorici, da oltre due anni collaboratore di giustizia. L’uomo si è auto accusato di avere partecipato all’omicidio di Francesco Costanza. In primo grado, nell’ottobre 2021, era stato il Gup del Tribunale di Messina Maria Militello a condannare Barbagiovanni a 8 anni, tenendo conto del rito abbreviato scelto dal pentito e dell’attenuante dovuta alla collaborazione con la giustizia e stabilendo anche una serie di risarcimenti ai familiari della vittima, che sono stati confermati in appello. Barbagiovanni ha raccontato ai magistrati della Dda di Messina che uccise il Costanza insieme a Sergio Costanzo, a sua volta assassinato a fucilate nel 2010 nelle campagne di Centuripe, in provincia di Enna.
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