La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di due persone ed al provvedimento di sequestro preventivo di una ditta che gestiva una sala scommesse sita nella zona sud di Messina. Si tratta dell’epilogo delle indagini della Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina – Direzione Distrettuale Antimafia dopo alcune indagini nel campo della fittizia intestazione di beni e dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Messina hanno focalizzato l’attenzione su Paolo Gatto, 33 anni, figlio di Giuseppe Gatto, detto “Puccio”, che è oggi detenuto in carcerare, Giuseppe Cutè, inteso “Cinzino”, 40 anni, cugino di Paolo Gatto e figlio del defunto Domenico Cutè, detto “U Sauru”, ucciso nel 2000 a seguito di agguato in questo centro.

Cutè e Gatto sono stati condannati in primo grado, a seguito di giudizio abbreviato, per il tentato omicidio in pregiudizio di Franco Cuscinà, avvenuto nell’agosto del 2018. Cutè è stato anche arrestato nell’ambito dell’operazione “Predominio”, del 2019 poiché ritenuto responsabile di illeciti in materia di stupefacenti.

Gli investigatori hanno ricostruito cessioni di droga da parte di Gatto. Cutè, invece, nel corso delle indagini si è reso “protagonista” di una fittizia intestazione ad un giovane parente, insospettabile perché incensurato, di una sala giochi nella zona sud della città, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione. Il Gip ha disposto il sequestro preventivo di una ditta individuale formalmente intestata ad un congiunto di Cutè ma, di fatto, riconducibile a quest’ultimo per la gestione di una sala scommesse.