E’ paura brucellosi in Sicilia e, secondo quanto diffuso oggi dall’Istituto Zooprofilattico durante un convegno, è Messina la provincia più colpita. Scongiurato, invece,  l’allarme nell’agrigentino, secondo i dati diffusi dall’Istituto la maggior parte di aziende di bovini risultate positive si trovano nel Messinese, seguono Ragusa e Catania.

Palermo si trova in settima posizione, mentre la provincia meno colpita è quella di Agrigento. Su un milione e 500 mila capi del patrimonio zootecnico regionale, annualmente l’Istituto effettua oltre un milione di esami, perché gli animali controllabili sono quelli che hanno più di un anno.

Santo Caracappa, direttore sanitario dello Zooprofilattico, afferma che i controlli avvengono per “quasi il 100 per cento del patrimonio zootecnico, in 8 province su 9. L’unica provincia dove il controllo di bovini si ferma all’80 per cento è Messina, perché ci sono ancora sacche che sfuggono ai controlli ufficiali”.

Intanto a Paternò, in provincia di Catania, proprio durante un controllo dei carabinieri e dell’Asp nell’ambito del“Piano Straordinario di Eradicazione della Brucellosi” è stato scoperto e sequestrato un ovile con all’interno 814 ovicaprini che risulterebbero di provenienza ignota o illecita e “con una storia sanitaria indeterminata”.

(a cura di Sabrina Francalanza)