Il prossimo 22 marzo si svolgerà la prima votazione per decidere il rettore dell’Università di Messina. A sfidarsi per la guida dell’ateneo peloritano sono Salvatore Cuzzocrea, figlio dell’ex rettore Diego e Francesco Stagno D’Alcontres, nipote di Guglielmo, anche lui rettore. Cuzzocrea, 46 anni, è ordinario di Farmacologia. D’Alcontres, 62 anni, è ordinario di Chirurgia plastica e primario al Policlinico.
I due hanno anche orientamenti politici diversi perché D’Alcontres è stato per quattro volte deputato di FI, mentre Cuzzocrea è stato pro rettore dell’ex capo dell’Ateneo Pietro Navarra, eletto deputato del Pd lo scorso 5 marzo.
Cuzzocrea spiega che non sarà facile proseguire quanto fatto da Navarra: “So bene che non sarà facile raccogliere l’eredità dell’amministrazione Navarra, visti gli eccellenti risultati raggiunti, però sono convinto che chi smette di migliorarsi, smette di fare bene”.
Stagno D’Alcontres dice: ”La mia visione dell’Università di Messina è quella di un Ateneo pubblico aperto alla realtà del territorio e con una vocazione internazionale, dove Europa e Mediterraneo sono i naturali riferimenti, ma guarda a molti altri Paesi. Al centro dell’attenzione dell’Università ci sono anzitutto gli studenti, ma naturalmente anche tutte le altre componenti la Comunità Accademica. Questa visione intende da un lato privilegiare il merito, ma vuole anche essere inclusiva.
Quindi condivisione, ascolto e dialogo sono elementi importanti. In quest’ottica si vuole puntare sulla qualità della didattica, della ricerca e dei servizi. Valorizzare le numerose eccellenze già presenti nel nostro ateneo. Programmare in maniera condivisa il reclutamento dei docenti puntando soprattutto sui giovani ricercatori, incrementando il loro numero”.
Cuzzocrea afferma: ”In caso di elezione, punterò a rendere questo Ateneo sempre più un centro di attrazione a livello nazionale e internazionale per gli studenti e i colleghi provenienti da altre illustri università. Sul fronte dei servizi agli studenti ho preso un impegno ben preciso. Se l’annoso problema dei trasporti verso i poli decentrati, verrà finalmente risolto mediante il potenziamento dei mezzi pubblici, userò quelle risorse proprio per implementare altri servizi e borse di studio”.
Per gli studenti in effetti quello dei servizi è un punto cruciale come spiega Lavinia Parisi che fa parte dell’associazione studentesca ‘Morgana: “La prima richiesta che facciamo a chi verrà eletto è il potenziamento dei servizi di trasporto e delle agevolazioni maggiori per gli studenti fuori sede per bus, aliscafi e navi e parcheggi. Non siamo d’accordo poi che l’Università venga politicizzata come è avvenuto negli anni passati. E’ bene pensare di più alla didattica e agli studenti e meno alla politica”.
Andrea Fiore dell’associazione studentesca ‘Atreju’ punta invece il dito sulla poca rappresentanza degli studenti spiegando: ”La valenza del nostro voto per eleggere il rettore è molto riduttiva, il nostro voto vale solo il 30 percento mentre quello dei docenti vale il 100 percento. Altro fatto vitale che dovrà fare fare il neo rettore è abbassare le tasse troppo alte”.
Dice Stagno D’Alcontres: ”L’Università di Messina, anche se ha operato bene in questi ultimi anni, è stata penalizzata dai fondi ministeriali, come del resto molti atenei del Sud. L’università messinese s’ impegnerà di concerto con gli altri atenei siciliani e del Sud per far sì che il Miur nei suoi indicatori tenga conto maggiormente dello svantaggio territoriale in cui i nostri atenei operano. L’obiettivo è formare giovani preparati e fare ricerca di alto livello in modo da contribuire allo sviluppo del territorio ed arginare la fuga dei cervelli”.
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