Un vasto incendio è divampato nella tarda serata di ieri a Lipari. Le fiamme alimentate dal forte vento hanno interessato la zona di Quattropani, Castellaro, Madoro Monte Sant’Angelo e Varesana. Paura tra gli abitanti e i villeggianti delle aree interessate quando le fiamme alte si sono avvicinate a delle abitazioni. Al lavoro per domare il rogo vigili del fuoco, personale del corpo della forestale, volontari e carabinieri che hanno già avviato le indagini. Il sospetto è che l’incendio sia stato doloso. Si prospetta un disastro ecologico nella borgata più alta di Lipari, la più grande isola delle Eolie.
Dopo la nottata di paura, l’incendio a Lipari e’ ripreso nelle località di Castellaro e Monte Sant’Angelo. In azione vi sono il Canadair dei Vigili del fuoco e la Forestale. Si lavora anche per la bonifica dei 10 ettari di macchia mediterranea ridotti in cenere.
Intanto brucia ancora Altofonte (in provincia di Palermo) da 72 ore di fila nonostante la pioggia e le temperature decisamente più basse. Questa mattina sono entrati in azione due canadair che continuano a fare lanci su Cozzo Ferrera la parte della montagna che ieri ha preso fuoco bruciando altri ettari di bosco.
Un vero disastro per uno dei polmoni verdi della provincia che più volte questa estate era stato preso di mira. Gli incendiari hanno appiccato le fiamme in più punti nella serata di sabato quando già i canadair non potevano più alzarsi in volo. E così per tutta la notte il fuoco si è alimentato non lasciando scampo al bosco della Moarda. Adesso non appena sarà spento l’ultimo focolaio si comincerà a fare la conta dei danni.
Ieri il presidente della Regione Nello Musumeci insieme ai tecnici della protezione civile e della forestale ha fatto un sopralluogo nella zona dove sono stati divorati dalle fiamme 900 ettari di bosco. I carabinieri e gli uomini della forestale sin dalle prime ore del rogo sono a caccia degli incendiari che hanno provocato un grave danno al patrimonio boschivo della regione.
(foto tratta da TempoStretto)
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