I 156 migranti che si trovano a bordo dell’Alan Kurdi, la nave della Ong tedesca Sea Eye, non sbarcheranno in un porto italiano ma sarà individuata, con il supporto della Guardia Costiera, una nave su cui saranno trasferiti per la quarantena e i controlli della Croce Rossa Italiana e delle autorità sanitarie locale.

Lo prevede un provvedimento firmato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, su richiesta della ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli. La nave si trova al largo delle coste occidentali della Sicilia.

Infatti, l’intervento di natura umanitaria non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da covid-19.

Questo intervento, ha sottolineato la ministra, «è coerente con le politiche del governo italiano sull’immigrazione e si è reso necessario a seguito del rifiuto, da parte della Alan Kurdi, di seguire la procedura per l’accoglienza nel proprio paese di bandiera che è la Germania. L’intervento di natura umanitaria – prosegue la ministra – non può avvenire con lo sbarco presso i porti italiani, a causa della forte pressione organizzativa e sanitaria, in questa fase emergenziale da Covid-19. Pressione che renderebbe complesso affrontare l’accoglienza in piena sicurezza per i soccorritori e per le persone soccorse. Tale intervento avviene inoltre, nel pieno rispetto delle regole vigenti per gli italiani in Italia e per gli italiani che rimpatriano, nonche’ a seguito della Dichiarazione sui porti italiani ai sensi della convenzione di Amburgo».

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