• Negli Stati Uniti d’America scoperto un caso di reinfezione da coronavirus.
  • Si tratta di un 25enne che ha sviluppato sintomi più gravi la seconda volta.
  • Il caso clinico è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet.

Gli scienziati hanno confermato il primo caso di reinfezione da coronavirus negli Stati Uniti. Si tratta di un uomo del Nevada di 25 anni, il cui secondo contagio è stato più grave del primo.

I risultati sono stati pubblicati ieri, lunedì 12 ottobre, sulla rivista medica The Lancet.

Il giovane è risultato positivo per la prima volta ad aprile per poi riprendersi e risultare negativo a maggio. A giugno, però, è risultato nuovamente positivo al coronavirus, manifestando una seconda volta i sintomi del COVID-19. La sua seconda infezione, inoltre, è stata più grave della prima, con sintomi quali febbre, tosse e vertigini.

I ricercatori hanno sequenziato l’RNA da entrambi i campioni di virus e hanno scoperto che erano due ceppi diversi. Gli scienziati non hanno spiegato perché una persona possa contrarre il coronavirus due volte o se ci siano pazienti più predisposti alla reinfezione.

Il caso del Nevada, comunque, è il quinto a livello globale di reinfezione e gli scienziati sostengono che, al momento, sono situazioni rare.

Il professore di immunobiologia della Yale University Akiko Iwasaki ha spiegato che un secondo test positivo potrebbe verificarsi per una serie di motivi: essere esposti a livelli maggiori di virus o una risposta immunitaria tale che fa sembrare il virus più ‘cattivo’ la seconda volta.

In generale, i ricercatori stanno scoprendo che le persone con il COVID-19 sviluppano una risposta immunitaria sana ma non si sa quanto tempo duri.