Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato: “Il virus non ci lascia il tempo per convincere i non vaccinati, sta correndo velocissimo”.

E ancora: “È accettabile che 9 italiani su 10 debbano pagare per il comportamento di pochi? Per non parlare dei danni economici che si abbattono su alcune categorie quando le Regioni cambiano colore. L’obbligo vaccinale è un provvedimento duro? Il Covid è durissimo”.

Per Abrignani “un parametro fondamentale perché le Regioni cambino colore e la vita di milioni d’italiani venga stravolta è la percentuale di occupazione in terapia intensiva. Oggi più del 80% dei letti sono per i non vaccinati. E non è giusto. Se le Regioni dal giallo passeranno all’arancione, e speriamo non al rosso, la responsabilità sarà in gran parte di chi ha rifiutato la profilassi anti Covid”.

“Infatti, i dati dell’Istituto superiore di sanità – ha proseguito l’esperto – ci dicono che una persona non immunizzata di 80 anni ha un rischio 85 volte più alto di finire in terapia intensiva rispetto a un vaccinato. Il rischio è 13 volte più alto tra 60 e 79 anni e 6 volte maggior tra 40 e 59. Vogliamo ancora parlare di persuasione? Se fossimo tutti vaccinati i letti intensivi occupati sarebbero il 20-25% degli attuali, quindi tutta l’Italia sarebbe bianca. Sui 3 milioni circa di over 50 non vaccinati, 1,4 milioni sono over 60, l’8% circa della popolazione totale di questa età. Una minoranza che però riempie le rianimazioni e condiziona la vita del 92% che adempie al dovere”.

Abrignani ha concluso così: “Omicron ha bruciato i tempi. In Gran Bretagna hanno stimato che il tempo di raddoppio delle infezioni con la nuova variante è di tre giorni. Contagia molto anche se fortunatamente sulla stragrande maggioranza dei vaccinati sembra si manifesti con sintomi simili a una lieve influenza”.

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