In Alto Adige, dove l’anno scolastico è cominciato il 6 settembre, «alcune classi sono già in DAD» per casi di positività tra alunni o professori. Lo ha confermato il governatore Arno Kompatscher in conferenza stampa.
«Noi – ha aggiunto – siamo i primi ad avere uno screening, anche se, per il momento, solo parzialmente, mentre il programma nazionale deve ancora partire. Lo screening ci aiuterà ad evitare grossi focolai nelle scuole. I primi casi nelle scuole sono stati scoperti perché le persone, in un modo o l’altro, vengono comunque testate». Lo screening altoatesino si aggiunge a quello nazionale a campione, ha precisato Kompatscher. «Il ministero alla Salute non ritiene solo utile il nostro screening, ma lo valuta positivo, utile e necessario. Per questo motivo andiamo avanti».
Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, ha commentato: «I casi di contagio emersi in Alto Adige, provincia autonoma in cui l’anno scolastico è iniziato già la scorsa settimana, confermano l’assoluta necessità di rafforzare ed estendere i sistemi di monitoraggio e tracciamento all’interno degli istituti. Proprio le rilevazioni effettuate tra il personale e gli studenti hanno permesso di circoscrivere la problematica e di prevedere la didattica a distanza solo per le classi in cui si è verificata una positività al Covid-19. Per tutte le altre vengono garantite le lezioni in presenza, così come da precise indicazioni del ministero dell’Istruzione».
«Il primo esperimento sul campo – ha aggiunto Sasso – conferma quanto andiamo dicendo ormai da mesi: la campagna vaccinale, che ha un ruolo decisivo nel farci uscire dalla pandemia e che tra il personale della scuola ha avuto un’adesione straordinaria, va accompagnata da un efficace sistema di monitoraggio e tracciamento del rischio contagio. Puntiamo con decisione, dunque, sull’allargamento dell’utilizzo dei tamponi salivari. Al momento se ne prevedono circa 110.000 al mese nelle cosiddette scuole sentinella: noi siamo dell’idea che ci debba essere una notevole accelerazione per arrivare almeno a 500.000 a settimana. Diverse Regioni si sono già attrezzate, bisogna farlo anche a livello nazionale».
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