A Bruxelles è stata raggiunta nella notte l’intesa tra i 27 Paesi membri dell’Unione Europea sul Recovery Fund. Il premier Giuseppe Conte ha subito commentato così l’accordo: «È un momento storico per l’Europa e per l’Italia. Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre».

Conte ha spiegato che il Recovery Fund approvato «è davvero molto consistente: 750 miliardi, dei quali una buona parte andrà all’Italia, il 28%. Parliamo di 209 miliardi all’Italia. Abbiamo anche migliorato l’intervento a nostro favore, se consideriamo la proposta originaria della commissione Ue e della presidente von der Leyen». Il premier ha aggiunto che «abbiamo conservato gli 81 miliardi a titolo di sussidi e abbiamo incrementato da 91 a 127 i miliardi di prestiti».

Conte ha chiarito che «ovviamente è giusto che ci sia un sistema di verifiche e che sia stato concepito in relazione all’implementazione dei progetti. Ma era una pretesa inaccettabile che il singolo Paese potesse esercitare diritti di veto. Non lo avrei mai concesso, non l’ho concesso e sono soddisfato del risultato raggiunto». Inoltre, ha rimarcato che «il Mes non è il nostro obiettivo, il nostro obiettivo è valutare lo stato della finanza pubblica e utilizzare i fondi che sono nel miglior interesse dell’Italia. Con l’accordo approvato oggi ci sono prestiti molto consistenti e molto vantaggiosi. Spero che questo possa contribuire a distogliere l’attenzione morbosa dal Mes».

Conte ha ringraziato «tutti i ministri. Devo ringraziare anche le forze di maggioranza che, unite e compatte, hanno sostenuto l’azione del governo. Devo ringraziare anche le forze di opposizione, soprattutto alcuni esponenti che, pur tra le legittime critiche, hanno ben compreso l’importanza storica della posta in gioco».

Il presidente del Consiglio ha poi lasciato Bruxelles al termine del Consiglio europeo. Il premier era giunto nella capitale belga nella serata di giovedì, per una maratona negoziale che si è protratta per cinque giorni, inclusa la scorsa notte. Conte, che era accompagnato dal ministro Enzo Amendola e dal suo consigliere diplomatico Pietro Benassi, sta facendo rientro a Roma.

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