• In manovra arriva l’assunzione di 33mila precari anti Covid
  • Il piano per assumere operatori sanitaria che hanno lavorato durante l’emergenza
  • L’obiettivo è superare il tetto sul personale

La stabilizzazione dei precari anti Covid 19

La stabilizzazione dovrebbe riguardare circa 33mila operatori, compresi qualche migliaio di specializzandi, i giovani medici che hanno completato la loro formazione direttamente in trincea. Il requisito che dovrebbe essere accolto in manovra è quello di aver avuto un contratto a tempo determinato tra gennaio 2020 (inizio dell’emergenza) e giugno 2021. Un requisito che riguarderebbe appunto circa 33mila operatori. Il costo dovrebbe aggirarsi circa sui 500-600 milioni che è la forbice di risorse in più necessarie per trasformare ci rapporti a tempo in contrati a tempo indeterminato.

33mila medici, infermieri e altri operatori sanitari

Dopo quasi due anni trascorsi a combattere contro il Covid nella trincea degli ospedali arriva la stabilizzazione per circa 33mila medici, infermieri e altri operatori sanitari. La soluzione per quelli che qualcuno ha ribattezzato gli «angeli del Covid» – assunti in corsa in una caccia forsennata per trovare il personale che soprattutto nei primi mesi dello tsunami del Covid mancava tragicamente nelle corsie degli ospedali – si sta trovando in queste ore in una fitta interlocuzione tra ministero dell’Economia e quello della Salute per arrivare a scrivere le norme, finora lasciate in bianco, da inserire nella manovra. La proposta  sostenuta dal ministro della Salute Roberto Speranza  è una nuova boccata d’ossigeno dopo anni di blocco del turn over, tagli e un tetto della spesa del personale calcolato sui costi del 2004 a cui sottrarre l’1,4%. Un tetto quest’ultimo che potrebbe essere eliminato sempre nella legge di bilancio, come più volte ha detto lo stesso ministro Speranza.

Assistenza territoriale e sanità a  domicilio

In realtà la platea dei “precari” assunti durante l’emergenza è molto più ampia come ha segnalato nei giorni scorsi la Fiaso – la Federazione che rappresenta i manager di Asl e ospedali – ed è di 66.029 operatori sugli 83180 reclutati da gennaio 2020: di questi 21mila sono medici, quasi 32mila gli infermieri e quasi 30mila altri operatori (tecnici di laboratorio e di radiologia, biologi, assistenti sanitari, ecc.). La sfida infatti sarà anche quella della Sanità fuori dall’ospedale: sul territorio serviranno a esempio almeno 20-25mila infermieri di famiglia, parte dei 60mila infermieri complessivi che mancano all’appello secondo la Fnopi.

La manovra dovrebbe prevedere anche assunzioni sul territorio, oltre a un nuovo piano sulle liste d’attesa per recuperare le cure saltate a causa del Covid e la revisione del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera che dovrebbe essere alzato.

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