Nell’attacco iraniano alle basi militari statunitensi in Iraq sono stati feriti undici militari americani. Lo riporta il sito Defence One, precisando che i militari sono stati trasferiti in Germania e in Kuwait, dove sono stati sottoposti a cure e acceramenti sanitari.

Il colonnello Myles Caggins, portavoce del comando statunitense a Baghdad, a Defence One ha affermato: «Per un eccesso di cautela, alcuni militari sono stati trasportati dalla base Al Asad, in Iraq, al centro medico di Landstuhl in Germania, e altri al Camp Arifjan, in Kuwait, per screening di follow-up». Terminati i controlli, quei militari torneranno in Iraq.

Secondo fonti di Defence One, almeno un militare ha subito una commozione cerebrale. Il presidente Donald Trump, tuttavia, aveva assicurato che il raid iraniano non aveva fatto feriti tra gli americani.

Sono di oggi anche le parole pronunciate dalla Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, durante la grande preghera settimanale musulmana. Riferendosi agli Stati Uniti, Khamenei ha detto: «Sono stati colpiti gli arroganti, Dio è con noi», aggiungendo che Qassem Soleimani (ucciso da un raid americano) «era il comandante più forte contro il terrorismo».

A proposito, poi, dei manifestanti degli scorsi giorni contro il regime teocratico, l’ayatollah ha affermato: «Quei pagliacci che sostengono di essere dietro il popolo sono bugiardi. Sono manipolati dai nemici e non hanno dedicato le proprie vite alla sicurezza dell’Iran, diversamente da gente come Soleimani».

Infine, sull’abbattimento dell’aereo ucraino, con a bordo 176 persone, bollato in un primo momento da Teheran come ‘guasto tecnico’, Khamenei lo ha definito un “amaro incidente” che non deve ripetersi mai più, porgendo le condoglianze alle famiglie delle vittime.

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