Fabrizio Balassone, capo del servizio Struttura economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla legge di bilancio, ha bocciato il Governo Meloni sul versante del contante e del POS.

Nel dettaglio, Balasone ha detto: “Le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l’introduzione di istituti che riducono l’onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”.

Inoltre, “con riferimento agli oneri legati alle transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici è opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione). Nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito”.

“Come già ricordato in passato – ha spiega Balassone – i limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione. In particolare, negli ultimi anni sono emersi studi – anche condotti nel nostro Istituto su dati italiani – che suggeriscono che soglie più alte favoriscono l’economia sommersa; c’è inoltre evidenza che l’uso dei pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle transazioni, ridurrebbe l’evasione fiscale”.

“Anche le Raccomandazioni specifiche per l’Italia formulate dalla Ue nell’ambito del semestre europeo muovono da tale presupposto”, ha aggiunto Balassone, ricordando che “la definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto dei fornitori privati di accettare pagamenti elettronici era inclusa tra i traguardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza relativi al primo semestre di quest’anno”.

Le reazioni dell’opposizione

Naturalmente l’opposizione ha utilizzato la relazione di Bankitalia per attaccare il Governo e chiedere la marcia indietro sull’aumento delle soglie per i pagamenti in contanti e con il POS.

Piero De Luca, vicecapogruppo del Partito Democratico alla Camera: “Una manovra inadeguata, che penalizza i più fragili e favorisce l’evasione. Anche Bankitalia, dopo la Corte dei Conti, boccia una legge di bilancio che tra mancati interventi strutturali sui costi energetici, tetto del contante, limiti al POS, flat tax e reddito di cittadinanza, fa male all’Italia”.

Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo: “Dopo la Corte dei Conti, persino Bankitalia boccia sonoramente la manovra del governo. Tre sono i rilievi più importanti mossi durante l’audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. La Flat Tax pone un rilevante tema di equità tra lavoratori autonomi e dipendenti, alzare la soglia del contante favorisce l’economia sommersa e l’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha rappresentato una tappa significativa nell’ammodernamento del welfare del nostro Paese arginando la povertà assoluta. Questi tre punti potrebbero provenire da un esponente del Movimento 5 Stelle, o da chiunque abbia a cuore soprattutto le fasce più deboli della popolazione, ma arrivano invece dal capo del Servizio struttura economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia. Quello di Meloni è un disastro su tutta la linea”.