Oggi, lunedì 28 aprile, un massiccio blackout ha colpito gran parte di Spagna e Portogallo, estendendosi a tratti anche al sud della Francia e ad Andorra. L’interruzione dell’energia elettrica, iniziata intorno alle 12:30 ora locale, ha paralizzato città come Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Bilbao e Lisbona, causando caos nei trasporti, nelle telecomunicazioni e nei servizi essenziali. Secondo il gestore della rete elettrica portoghese REN (Rede Elétrica Nacional), il blackout sarebbe stato innescato da un raro fenomeno atmosferico legato a oscillazioni anomale nelle linee ad altissima tensione in Spagna.

Mentre le autorità spagnole e portoghesi lavorano per ripristinare l’elettricità, la Commissione Europea è in contatto con i governi nazionali per coordinare gli sforzi e comprendere le cause dell’incidente. Nel frattempo, la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, ha chiesto l’attivazione del livello di emergenza 3, sollecitando l’intervento dell’esercito per garantire l’ordine pubblico.

La portata del blackout: città al buio

L’interruzione ha colpito l’intera penisola iberica, con effetti immediati su trasporti e infrastrutture. La compagnia ferroviaria spagnola Renfe ha annunciato la sospensione di tutti i treni, inclusi i servizi ad alta velocità AVE, a causa del collasso della rete elettrica nazionale. “L’intera rete elettrica nazionale è stata interrotta alle 12:30”, ha dichiarato Renfe, lasciando migliaia di passeggeri bloccati nelle stazioni di Madrid Atocha, Barcellona Sants e altre città.

Le metropolitane di Madrid e Barcellona sono state evacuate, con immagini caotiche di passeggeri intrappolati al buio nei tunnel. A Lisbona, il sistema metropolitano e i tram sono stati fermati, mentre gli aeroporti di Madrid-Barajas, Lisbona, Porto e Faro hanno subito gravi disservizi, con voli cancellati o ritardati. Alcuni scali, come quelli di Porto e Faro, sono passati a generatori di emergenza, mentre l’aeroporto di Lisbona ha chiuso temporaneamente intorno alle 13:00.

Anche le telecomunicazioni hanno subito un duro colpo: le linee telefoniche sono risultate fuori uso in molte aree della Spagna, e i servizi internet sono crollati, con un calo del traffico web di oltre un terzo. In Portogallo, le reti mobili hanno registrato limitazioni, in particolare per le chiamate vocali, con i dati funzionanti solo parzialmente.

Un raro fenomeno atmosferico alla base del guasto

Secondo il gestore della rete portoghese REN, il blackout sarebbe stato causato da un problema nella rete elettrica spagnola, legato a un raro fenomeno atmosferico. “A causa di estreme variazioni di temperatura nell’interno della Spagna, si sono verificate oscillazioni anomale nelle linee ad altissima tensione (400 kV), un fenomeno noto come ‘vibrazione atmosferica indotta’”, ha spiegato REN. Queste oscillazioni avrebbero provocato un guasto di sincronizzazione nei sistemi elettrici europei interconnessi, causando il collasso della rete.

Il direttore di Red Eléctrica, l’operatore della rete spagnola, Eduardo Prieto, ha confermato che il blackout è stato innescato da una “forte oscillazione nella rete elettrica” che ha disconnesso il sistema iberico da quello europeo alle 12:38. Tuttavia, Prieto ha rifiutato di speculare ulteriormente sulle cause, sottolineando che le indagini sono in corso.

Nonostante le speculazioni su un possibile attacco informatico, sia le autorità spagnole che portoghesi hanno escluso questa ipotesi per il momento. L’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersicurezza (ENISA) ha dichiarato che le prime indagini puntano a un “problema tecnico o di cavi” e che sta monitorando la situazione in collaborazione con le autorità nazionali.

Le centrali nucleari in sicurezza

Un aspetto critico del blackout è stato l’arresto della produzione di energia da parte delle centrali nucleari spagnole. La Spagna dispone, infatti, di sette reattori nucleari attivi in cinque siti, che forniscono circa il 20% dell’elettricità del Paese. In risposta al blackout, i reattori sono stati messi in sicurezza, interrompendo la produzione di energia e passando a generatori di emergenza per garantire il funzionamento delle apparecchiature essenziali. Il Consiglio di Sicurezza Nucleare spagnolo (CSN) ha confermato che tutte le centrali sono stabili e non presentano rischi.

Nel frattempo, le raffinerie di petrolio spagnole hanno sospeso le operazioni, e le industrie chimiche nella regione di Tarragona sono state dichiarate sicure dalle autorità catalane. Gli ospedali, grazie ai generatori di emergenza, hanno continuato a funzionare regolarmente, dando priorità alle procedure urgenti e sospendendo quelle non essenziali. A Barcellona, l’ospedale Vall d’Hebron ha dichiarato di avere un’autonomia di 40 ore grazie ai sistemi di backup.

La risposta delle autorità: emergenza e coordinamento

La presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, ha chiesto al premier spagnolo Pedro Sánchez di attivare il livello di emergenza 3, il più alto, per consentire il dispiegamento dell’esercito. “Chiediamo al governo nazionale di attivare il Piano 3 affinché l’esercito possa mantenere l’ordine, se necessario”, ha dichiarato Ayuso, sottolineando la gravità della situazione nella capitale. Il sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, ha invitato i cittadini a limitare gli spostamenti e a utilizzare i servizi di emergenza solo in caso di reale necessità.

In Portogallo, il primo ministro Luís Montenegro ha chiarito che il problema “non ha avuto origine in Portogallo” e che “tutto indica che il guasto sia partito dalla Spagna”.

A livello europeo, la Commissione Europea ha confermato di essere in contatto con le autorità di Spagna e Portogallo e con ENTSO-E, la rete europea degli operatori di trasmissione elettrica, per analizzare le cause e facilitare il ripristino. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato su X: “Le autorità europee coordineranno gli sforzi e condivideranno informazioni per aiutare a ripristinare il sistema elettrico”.

Impatti sociali ed economici

Il blackout ha generato scene di confusione nelle principali città iberiche. A Madrid, i semafori fuori uso hanno causato ingorghi e incidenti stradali, mentre i passeggeri della metropolitana sono stati evacuati in condizioni di oscurità. Video sui social media hanno mostrato ascensori bloccati e stazioni metro deserte, con nastri di sicurezza a bloccare gli ingressi.

Eventi sportivi, come il torneo di tennis Madrid Open, sono stati sospesi, con giocatori come Grigor Dimitrov e Coco Gauff costretti a lasciare il campo a causa della perdita di energia per tabelloni e telecamere. Supermercati, come quelli della catena Mercadona, hanno introdotto limiti all’acquisto di acqua in bottiglia, con segnalazioni di acquisti di panico in alcune città.

Nonostante il caos, ci sono stati segnali di resilienza. A Barcellona, scuole e centri educativi hanno continuato a operare, e l’aeroporto El Prat ha mantenuto la maggior parte dei voli con ritardi minimi grazie ai sistemi di backup.

Prospettive di ripristino: una corsa contro il tempo

Red Eléctrica ha comunicato che l’elettricità verrà ripristinata in tutta la Spagna tra le 21:00 e l’1:00 del 29 aprile, con il servizio già parzialmente tornato nei Paesi Baschi, in Galizia, Catalogna e Aragona. Le isole spagnole, come le Canarie e le Baleari, non sono state colpite. Tuttavia, REN ha avvertito che la normalizzazione completa della rete potrebbe richiedere fino a una settimana, a causa della complessità del fenomeno e della necessità di ribilanciare i flussi elettrici a livello internazionale.