Stamattina, al centro prelievi dell’ospedale Cisanello di Pisa, si è recato Andrea Bocelli per donare il plasma ai fini dello studio, coordinato dall’Aoup, sulla cura per i malati di Covid-19.

L’artista, 61 anni, ha infatti svelato di essere risultato positivo al nuovo coronavirus. La scoperta è avvenuta il 10 marzo scorso dopo avere fatto il tampone.

Bocelli ai giornalisti ha raccontato: «Non ho avuto particolari problemi, solo un po’ di febbre. In pratica sono stato asintomatico». Il virus ha contagiato anche i figli e la moglie Veronica Berti.  Bocelli ha ammesso di non avere svelato prima di essere stato contagiato dal Sars-CoV-2 per non allarmare i suoi fan.

L’artista ha anche detto: «Quello che è successo è qualcosa di incomprensibile, non basta dire inatteso. Io per qualche giorno ho pensato di vivere in un sogno, un brutto sogno che svegliandosi finisce, invece non è così. Il fatto che un virus, che appartiene alla famiglia di quelli che portano l’influenza possa mettere in ginocchio il mondo intero è una cosa che io, ancora oggi, faccio fatica a metabolizzare. Bisogna ammettere che ci sono delle cose che non si capiscono e quindi ci vuole del tempo».

Al Centro trasfusionale dell’ospedale toscano Bocelli ha donato tramite plasmaferesi il plasma ad uso clinico per lo studio Tsunami, che viene trattato dal macchinario per l’inattivazione dei germi patogeni (reso quindi iperimmune), condizione essenziale per poter utilizzare la componente liquida del sangue senza eventi avversi. La moglie Veronica invece, avendo avuto gravidanze, ha donato il plasma ‘normale’ (non è possibile utilizzare, infatti, il plasma iperimmune delle donne con pregressi aborti o gravidanze).

 

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