Nella giornata di ieri, lunedì 17 febbraio, in Cina sono morte 98 persone a causa del Coronavirus. Il bilancio totale è così salito a 1.868. 93 decessi sono stati registrati nella provincia di Hubei, di cui 72 a Wuhan, la città – focolaio dell’epidemia, come precisato dalle autorità sanitarie di Pechino.  Per quanto concerne i casi di contagio, ieri se ne sono registrati 1.886, portando così il totale a 72.436 nella sola Cina.

In Giappone, poi, è stato deciso di annulare i festeggiamenti per i 60 anni dell’imperatore Naruhito. Lo scopo è evitare la diffusione dell’epidemia in quanto, di solito, la cerimonia per il compleanno dell’imperatore coinvolge decine di migliaia di persone. L’ultima cancellazione risale al 1996, quando ci fu la crisi degli ostaggi nell’ambasciata giapponese in Perù.

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È deceduto oggi, e non nei giorni scorsi com’era trapelato in maniera errata, il direttore di uno dei principali ospedali di Wuhan: Liu Zhiming, infettato dal coronavirus. In Libia, invece, è stato annunciato che non sono stati registrati casi nel Paese, in cui la situazione è molto delicata per via della guerra civile e del flusso migratorio. Il Centro nazionale di controllo delle malattie (NCDC), in una nota ufficiale, ha sottolineato di avere adottato varie misure per fronteggiare l’epidemmia, tra cui la formazione di un Comitato specifico, la preparazione di una guida medica e il rilevamento mediante telecamere termiche per tutti i viaggiatori che giungono nel Paese del Nordafrica tramite i porti e gli aerei.

Infine, la Banca Centrale cinese ha deciso di disinfettare e stoccare per 7 – 14 giorni le banconote provenienti dalle regioni colpite dal Coronavirus. Per Gianni Rezza, direttore del Dipartimento infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, intervistato da Il Sole 24 ore, si tratta di «una misura eccessiva, ma comunque adottata all’interno di un complesso di interventi di massima cautela da parte della Cina che per ora sembrano aver funzionato nel circoscrivere l’epidemia. Non conosco bene la misura, ma non mi pare basata su evidenze scientifiche. Il problema con le banconote al limite è il contatto con le mani, perché nessuno certamente se le mette in bocca», per cui è «sufficiente adoperare la misura più importante che si può utilizzare per difendersi da ogni virus, quella di lavarsi bene le mani. Certo va sottolineato come la Cina stia portando i controlli alla massima potenza possibile e questo sembra funzionare. Qualche segnale di rallentamento comincia ad esserci. Bisogna però restare ancora cauti».

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