«Insieme con Poste e Inps stiamo anticipando il pagamento delle pensioni al 26 marzo e lo stiamo scaglionando fino 1 aprile per evitare affollamento all’interno degli uffici postali e garantire l’incolumità». Così Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro, a Tagadà su La7.

Sullo stesso argomento, confermando quanto detto da Catalfo, è intervenuto anche Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo economico ed esponente del MoVimento 5 Stelle che, in collegamento con Fuori dal Coro su Rete4, ha detto: «Siamo al lavoro per far sì che Poste possa erogare a chi preleva col bancomat con giorni in anticipo la pensione per evitare che ci sia l’assembramento dei pensionati. L’idea è quella di prelevare per il 26. Mi sembra una bella cosa per i pensionati».

Il ministro Buffagni ha anche commentato il decreto Cura Italia: «Al momento dobbiamo riuscire a far arrivare questi 25 miliardi nelle tasche delle persone, dopodiché son sicuro che col decreto aprile si faranno valutazioni ulteriori. Si è trovata la soluzione migliore per coprire tutte le esigenze. Secondo me dobbiamo fare molto di più per le partite Iva, che soffrono, non dimentichiamoci però che bisognerà riuscire a farlo parametrato rispetto a quanto fatturano».

La notizia dell’anticipazione del pagamento delle pensioni è stata data a Repubblica anche da Pasquale Tridico, presidente dell’INPS: «Anticipiamo su richiesta del ministero del Lavoro l’erogazione delle pensioni dall’1 aprile al 26 di marzo per consentire alle Poste di scaglionare per cognome i molti anziani che ancora ritirano lì i soldi e non creare affollamenti».

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