Perché ci sono persone che non si infettano se sono state con altre che sono risultate positive al coronavirus? E perché ce ne sono altre che riescono a infettarsi velocemente e più volte?

Ebbene, a distanza di due anni dall’inizio della pandemia di Covid-19, gli scienziati sono ancora alla ricerca di risposte ed è in corso uno studio presso la Rockefeller University di New York, a cui stanno partecipando diversi ricercatori. Lo scopo è analizzare le caratteristiche genetiche di chi non è stato contagiato dal coronavirus e in che modo il meccanismo cellulare li protegge.

Di recente, poi, è stata pubblicata una ricerca dell’Imperial College di Londra in cui si sostiene che le persone con livelli elevati di cellule T (un tipo di cellula nel sistema immunitario) hanno meno probabilità di contrarre il Covid-19.

“Abbiamo scoperto che livelli alti di cellule T preesistenti, create dal corpo quando viene infettato da altri coronavirus come il raffreddore comune, possono proteggere dall’infezione da COVID-19”, ha affermato la dott.ssa Rhia Kundu.

Tuttavia, la stessa dott.ssa Kundu ha sottolineato che il modo migliore per proteggersi è con il vaccino: “Sebbene questa sia una scoperta importante, è soltanto una forma di protezione e vorrei sottolineare che nessuno dovrebbe fare affidamento esclusivamente su questo. Invece, il modo migliore per proteggersi dal Covid-19 è essere completamente vaccinati, compresa la dose di richiamo”.

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