La guerra ai no vax scema e nonostante resti uno zoccolo duro di un milione e mezzo di ultra cinquantenni non vaccinati dal Ministero partono i primi alleggerimenti delle misure anche per loro.

Quarantena dimezzata per i non vaccinati

Passa da dieci a cinque giorni la quarantena per le persone non vaccinate (o che abbiano effettuato solo il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni) che sono entrate in contatto stretto con una persona positiva. E’ quanto prevede una circolare del ministero della Salute, che aggiorna le misure di quarantena e autosorveglianza per i contatti stretti.

Misura per asintomatici

Secondo il provvedimento, che si applica comunque a persone che non manifestano sintomi, la cessazione della quarantena è condizionata all’esito negativo di un test finale rapido o molecolare. Inoltre è obbligatorio indossare Ffp2 anche per i 5 giorni successivi.

La misura dei cinque giorni di quarantena nei casi di contatti stretti (ad alto rischio) con positivi, si legge nella circolare, si applica ai “soggetti asintomatici non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (ovvero abbiano ricevuto una sola dose di vaccino delle due previste) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni” e “ai soggetti asintomatici che abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che siano guariti da precedente infezione da SARS-CoV-2 da più di 120 giorni senza aver ricevuto la dose di richiamo”.

Le misure per i vaccinati

Diverse sono le disposizioni per chi ha invece la totale copertura vaccinale e ha fatto anche la dose booster o è guarito negli ultimi 120 giorni, per i quali è disposta in questi casi, come era già previsto da una precedente circolare del 31 dicembre scorso, solo l’autosorveglianza di cinque giorni e l’obbligo di indossare la mascherina Fffp2 per dieci giorni in tutto. Sempre se non sono emersi sintomi, non serve un tampone negativo in uscita, così come già prevedeva il decreto di fine dicembre.

“Per i contatti stretti asintomatici che – si legge nella circolare – abbiano ricevuto la dose booster, oppure abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti, oppure siano guariti dopo il completamento del ciclo primario, non è prevista la quarantena e si applica la misura dell’autosorveglianza della durata di 5 giorni. E’ prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al Covid 19. E’ fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso”.

Lo zoccolo duro no vax oltre il milione e mezzo

Restano ancora un milione e mezzo di italiani over 50 non vaccinati. Uno zoccolo duro che non si è lasciato fino a questo momento convincere dalle sanzioni. Complessivamente in 5,8 milioni di persone di età superiore ai 5 anni sono senza alcuna dose di vaccino anti-Covid. Sul fronte delle prescrizioni, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa vede la possibilità di eliminare le mascherine all’aperto già dall’11 febbraio.

Verso la fine dell’emergenza

E ribadisce che il 31 marzo potrebbe effettivamente concludersi lo stato di emergenza. I numeri dei vaccini – secondo quanto si evince dal report della struttura del commissario Francesco Figliuolo – indicano che 48 milioni di persone hanno concluso il ciclo primario (l’81% della popolazione), mentre la terza dose è stata somministrata a 34,4 milioni (il 58,1%). I dati suggeriscono una frenata delle somministrazioni in questi primi giorni di febbraio, dopo che a gennaio si era registrata una media di 548mila dosi al giorno. Dall’1 al 3 febbraio la media giornaliera è calata a 385mila. Il trend in flessione è peraltro fotografato anche dalle somministrazioni dell’ultima settimana, che sono state 3.066.339, circa 700mila in meno rispetto a quella precedente.

Le vaccinazioni pediatriche

Il maggior numero di non vaccinati si trova naturalmente nella fascia pediatrica (5-11 anni) che ha ricevuto il via libera dall’Agenzia del farmaco soltanto a metà dicembre: sono 1.982.500, pari al 54% della popolazione di questa classe d’età. Hanno ricevuto almeno una dose 1.220.138 bambini, un terzo del totale. Tra i 12 ed i 19 anni i ‘no vax’ scendono a 479.139 (il 10%). Nella fascia più a rischio degli ultracinquantenni i senza iniezione sono 1.516.796. Quasi la metà (681.198) ha tra i 50 ed i 59 anni.

Le restrizioni vanno via

E mentre la vaccinazione sta raggiungendo forse una fase di plateau, è attesa a breve la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’ultimo decreto legge – approvato martedì scorso dal Consiglio dei ministri – che elimina le restrizioni per i vaccinati, anche in zona rossa, rende illimitata la durata del green pass per chi ha fatto il booster e taglia quarantena e dad per gli studenti.

Addio mascherina all’aperto

Mancano poi pochi giorni ad altre importanti date in programma: l’11 febbraio scade infatti l’ordinanza che impone l’uso della mascherina all’aperto anche in zona bianca; lo stesso giorno termina anche la proroga della chiusura delle discoteche. Il 15 febbraio, poi, scatta l’obbligo di esibire il green pass rafforzato per gli over 50 al lavoro. Chi non adempie rischia una sanzione compresa tra i 600 e i 1.500 euro. Il sottosegretario Costa è ottimista. “Gradualmente – ha spiegato – si arriverà a togliere le mascherine, in un momento molto prossimo all’aperto, e poi anche al chiuso. Credo che con i dati positivi quelle all’aperto si dovrebbero togliere dall’11 febbraio, è un obiettivo che possiamo darci”. E, ha aggiunto, “se i dati saranno positivi in poche settimane si potranno riaprire anche le discoteche”: possibile già dal prossimo weekend. Costa ha anche indicato il traguardo: “non prorogare lo stato di emergenza il 31 marzo e per quel periodo tornare alla normalità”.

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