• Pubblicato uno studio sul vaccino russo Sputnik V anti Covid-19.
  • L’efficacia del farmaco è del 91,6%.
  • Identificati anche gli effetti collaterali più comuni.

Lo scorso novembre la Russia ha annunciato che il vaccino anti Covid-19 Sputnik V è efficace al 92%. Nel frattempo, però, è proseguita la terza fase della sperimentazione clinica destinata a giudicare l’efficacia e la sicurezza del vaccino.

Ebbene, come riportato su Futura-Sciences.com, i risultati provvisori ma dettagliati sono stati pubblicati su The Lancet. L’analisi è stata condotta su 21.977 partecipanti, tutti di età superiore ai 18 anni, che non avevano avuto il Covid-19 nei 14 giorni precedenti l’inizio delle sperimentazioni e che non erano stati vaccinati.

La maggior parte dei partecipanti sono stati russi perché le prove si sono svolte in 25 ospedali e cliniche, tutti situati a Mosca. Sono stati inseriti in modo casuale nel gruppo vaccino o nel gruppo placebo (rapporto 3:1).

Il gruppo vaccino ha ricevuto due iniezioni del vaccino Sputnik V a 21 giorni di distanza, al gruppo placebo è stata iniettata una soluzione tampone secondo lo stesso protocollo.

I casi di Covid-19 sono stati confermati da un test molecolare (PCR) ma soltanto dopo che le persone hanno segnalato i sintomi tramite un’applicazione. L’efficacia del vaccino non è stata, quindi, calcolata considerando i casi asintomatici della malattia.

Nel gruppo vaccino (14.964 persone) sono stati identificati 16 casi sintomatici di Covid-19 e 62 nel gruppo placebo (4.902 persone).

Si calcola, pertanto, che l’efficacia complessiva del vaccino Sputnik V sia del 91,6%. Questo tasso varia poco a seconda delle fasce d’età, tra il 90% per i 31-40 anni e il 92,7% per i 51-60 anni. Inoltre, l’efficacia diminuisce in modo abbastanza significativo se si considera il genere: 94,2% per gli uomini e 87,5% per le donne.

La maggior parte dei casi di Covid-19 si è verificata tra la prima e la seconda iniezione. Gli scienziati sostengono che la prima dose protegge al 73,6%. Poi, nessun caso di Covid-19 moderato o grave è stato individuato nel gruppo vaccino dopo la seconda iniezione, portando la sua efficacia al 100% per le forme più pronunciate della malattia.

Il vaccino Sputnik V, in generale, è statoben tollerato, sebbene gli effetti collaterali fossero un po’ più gravi rispetto agli altri vaccini. Sintomi simil-influenzali, reazioni locali nel sito di iniezione e astenia (stanchezza generale) sono gli effetti collaterali più comuni.

Tra le reazioni più preoccupanti, gli scienziati hanno osservato 18 casi di allergie, 29 casi di manifestazioni cutanee (rash, prurito, allergia, ecc.), 8 casi di herpes labiale e, infine, 6 casi di linfoadenopatia.

In definitiva, i primi risultati di efficacia e sicurezza per il vaccino Sputnik V sono buoni e incoraggianti.

Questo vaccino è disponibile in due forme: liquido, che deve essere conservato a -18 °C, e liofilizzato, che deve essere conservato a 2-8 °C. È poi allo studio un protocollo basato su una singola iniezione che protegge al 73%.

L’Agenzia europea per i medicinali non ha ancora convalidato l’uso del vaccino Sputnik V in Europa ma l’Ungheria ha già mostrato interesse.

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