- Andrea Crisanti ha parlato di terza dose del vaccino anti Covid-19.
- L’esperto ha rimarcato l’importanza della vaccinazione.
- Crisanti ha dato un consiglio anche su come trascorrere il prossimo Natale.
Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, è intervenuto oggi, venerdì 5 novembre, a margine dell’evento Il tempo della salute, organizzato dal Corriere della Sera al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
CASI DI CORONAVIRUS IN AUMENTO
A proposito dell’aumento dei contagi di Covid-19 in Italia, per Crisanti dipende soprattutto dalla durata di protezione fornita dal vaccino, motivo per il quale diventa necessaria la cosiddetta terza dose. Crisanti ha spiegato che “la dinamica della trasmissione del Covid dipende da due fattori: il numero di persone protette e dalla durata della protezione”.
“Il numero di persone protette non coincide con il numero di persone vaccinate perché abbiamo imparato che dopo sei mesi la protezione diminuisce in modo importante sull’aspetto della trasmissione – ha aggiunto il professore -. Una persona vaccinata è protetta dall’infezione e non trasmette per il 95%, dopo sei mesi questa protezione cala al 40%”.
L’IMPORTANZA DELLA TERZA DOSE
“Per questo motivo occorre fare la terza dose del vaccino. Se vogliamo per proteggere i fragili, gli oncologici e gli anziani, occorre farla selettivamente a queste persone, ma se vogliamo invece mantenere la trasmissione bassa, la terza dose la dobbiamo fare tutti” ha spiegato Crisanti. A chi gli ha chiesto come si immaginava il prossimo Natale, alla luce dell’aumento dei casi, Crisanti ha risposto con un invito: “Natale e Capodanno festeggiatelo pure, ma possibilmente tra persone vaccinate e con le precauzioni necessarie”.
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