Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto in Senato per informare sulla crisi ucraina.
Di Maio ha detto che il governo “ha espresso pubblicamente la più ferma condanna” della decisione di Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk “in quanto questo passo costituisce un grave ostacolo per la ricerca di una soluzione diplomatica alla gravissima crisi in corso”.
“A fronte della decisione del Cremlino, abbiamo ribadito il sostegno dell’Italia all’integrità e alla piena sovranità territoriale dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti e rivolto un appello alle parti perché tornino al tavolo negoziale nei formati appropriati”, ha spiegato Di Maio. “Iniziative unilaterali allontanano il raggiungimento di condizioni di stabilità e sicurezza nella regione”, ha proseguito.
E ancora: “Per essere efficaci le sanzioni devono fungere da deterrente contro ulteriori azioni militari ed essere quindi sostenibili, proporzionate e graduali, e direttamente collegate a sviluppi concreti e oggettivi sul terreno”.
“Come ha osservato il Presidente Mattarella – ha proseguito Di Maio- in occasione del recente discorso d’insediamento, ‘da molti decenni i Paesi europei possono godere del dividendo di pace, concretizzato dall’integrazione europea e accresciuto dal venir meno della Guerra fredda. Non possiamo accettare che ora si alzi nuovamente il vento dello scontro, in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale'”.
Di Maio ha, poi, preannunciato “ulteriori misure restrittive” contro Mosca, rispetto a quelle già intraprese, che “potrebbero essere adottate in caso di altre azioni da parte russa”. “L’Italia sta lavorando da mesi in ambito europeo e insieme agli Stati Uniti per adottare un impianto di possibili sanzioni di varia natura e intensità, che siano improntate a efficacia e fermezza nel segnalare a Mosca gli elevatissimi costi e le conseguenze che una sua offensiva recherebbe”, ha aggiunto.
Per Di Maio evitare un conflitto in Ucraina è importante pure per “disinnescare la minaccia sull’approvvigionamento di gas“. “L’attuale scenario di crisi si inserisce in un contesto di forte dipendenza sul piano energetico: Unione Europea e Regno Unito importano complessivamente il 40% del gas dalla Russia”, ha aggiunto Di Maio. Però, “anche Mosca dipende fortemente dagli introiti dell’export di energia e l’Europa è, appunto, il suo miglior cliente. Il gasdotto Nord Stream 2 offrirebbe alla Germania una rotta alternativa rispetto alla via ucraina, ma sempre legata alle forniture russe. Come sapete, ieri il Cancelliere Scholz, in risposta dell’aggravarsi della crisi, ha sospeso le procedure autorizzative del nuovo gasdotto. Il gas russo che arriva in Italia transita interamente per i gasdotti ucraini”.
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