La donna risultata positiva alla variante britannica del Covid-19 sta bene e non ha sintomi. Non è ricoverata ma è in isolamento, insieme al compagno di origine britannica (anche luipositivo ed asintomatico ma non si sa se con variante o meno), nella loro abitazione di Roma.

La donna, però, ha una forte carica virale che ha permesso di sequenziare il genova del virus SARS-CoV-2 con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna.

Sull’argomento, intanto, è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, secondo cui «al momento non abbiamo dati che suggeriscano questo tipo di correlazione, non è però completamente escludibile e il tutto dovrà essere attentamente studiato, andando a sequenziare i vari ceppi isolati nel nostro Paese. Però non c’è nessuna indicazione nel merito».

Infine, su Facebook l’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola, ha affermato: «A costo di ripetermi vi dico: non c’è motivo di panico. Non sappiamo se questa variante sia davvero più pericolosa. Servono dati di laboratorio che non sono ancora stati prodotti. Sapremo se il nuovo mutante è davvero – come sembra dai calcoli matematici – più contagioso; causa una malattia più severa; è riconosciuto dagli anticorpi generati contro l’altra Spike», ovvero contro la versione originaria della proteina che il virus utilizza per attaccare le nostre cellule, «e quindi i vaccini restano efficaci».

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