Il governo sblocca quasi 7.900 assunzioni nella Pubblica amministrazione. Una tornata che passa per due decreti, appena firmati da Madia insieme a Padoan.
Numeri con pochi precedenti, che premiano soprattutto le forze dell’ordine. Tra carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco sono circa 5.150 i nuovi ingressi.
Ma l’infornata tocca anche l’Inps, i ministeri e l’Agenzia delle Entrate. Da una parte c’è il via libera all’assunzione diretta, pescando da concorsi già fatti, dall’altra c’è invece l’ok a bandire nuove selezioni pubbliche. Prove che si svolgeranno secondo le regole della riforma del pubblico impiego, al suo battesimo.
Le prove saranno centralizzate, programmate con regolarità e non mancherà l’inglese. Ma rispetto al passato il cambiamento più rilevante è il tetto agli idonei. Si tratta di coloro che passano le selezioni ma con un punteggio più basso rispetto a quello dei vincitori. Messi in panchina con la speranza di essere chiamati prima o poi. O meglio con il rischio di nutrire false aspettative.
Ora gli idonei non potranno più superare il 20% dei posti messi a bando. Fino ad oggi è stato il contrario. Prassi ha voluto che superassero di gran lunga il numero dei vincitori. I dati dell’ultimo monitoraggio della funzione pubblica indicano che a fronte di 4.471 vincitori ancora da assumere, ci sono 151.378 idonei la cui presa in servizio resta «eventuale». E come ogni volta a fine anno si pone il problema se prorogare o meno le graduatorie.
La ministra della P.A, Marianna Madia, sta proprio in questi giorni chiudendo le fila sulle nuove linee guida per i concorsi. E ha già ha annunciato che ci sarà un sito unico che raccoglierà i bandi di tutt’Italia. L’obiettivo è aumentare la trasparenza delle selezioni, visto che nei prossimi anni ce ne saranno (come noto stanno andando in pensione 450 mila). Non finisce qui, il ministero sta anche definendo un vademecum per aiutare le amministrazioni a stendere i piani per la stabilizzazione dei precari (circa 50 mila in ballo).
Intanto c’è semaforo verde a 1.032 assunzioni nella polizia, 619 nella Guardia di finanza, 1.090 nella polizia penitenziaria, 2033 nei carabinieri e 375 nei vigili del fuoco.
Una nuova stagione di concorsi investirà le amministrazioni centrali, dal ministero dei Beni culturali (509 posti), all’Inps (730) passando per l’Agenzia delle Entrate (236) e il Mef (517). A entrare saranno funzionari amministrativi, contabili, ma anche archeologi e avvocati. Previste anche assunzioni alla Corte dei Conti, ministeri dell’Interno, della Salute, dei Trasporti e della Giustizia.
«Apprezziamo l’iniziativa del governo con la quale si sono sbloccate le assunzioni nella Pubblica amministrazione, in particolare quelle riguardanti il comparto sicurezza e Vigili del fuoco, ma ad oggi, purtroppo, queste autorizzazioni non colmano le carenze organiche».
Così il segretario generale della Fns Cisl, la Federazione Nazionale della Sicurezza Cisl, Pompeo Mannone. «Basti pensare – sottolinea – che nel comparto della Polizia penitenziaria mancano circa 5000 agenti e nei Vigili del Fuoco 3000 unità».
In particolare, il sindacato chiede che venga «esaurita definitivamente la graduatoria ancora vigente degli idonei del concorso ad 814 unità dei Vigili del Fuoco risalente ormai al 2009. E questo è uno dei tanti motivi che porteranno Cgil Cisl Uil dei Vigili del Fuoco a manifestare sotto Montecitorio nella mattinata di giovedì 19 ottobre».
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