Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato oggi, lunedì 16 maggio, che le delegazioni di Svezia e Finlandia non dovrebbero preoccuparsi di venire ad Ankara per convincerlo ad approvare la loro richiesta di adesione alla NATO.
Già la scorsa settimana la Turchia ha sorpreso gli alleati del Patto Atlantico affermando che non avrebbe considerato positivamente le richieste di Stoccolma e Helsinki perché entrambi gli Stati scandinavi accolgono i membri dei gruppi che Ankara considera come terroristi, cioè il PKK, il Partito dei lavoratori del Kurdistan.
E oggi, proprio nel giorno dell’ufficialità della richiesta svedese di adesione all’Alleanza Atlantica, Erdogan ha ripetuto che la Turchia dirà di no, definendo la Svezia un “incubatoio” per le organizzazioni terroristiche e aggiungendo che ha persino terroristi nel suo Parlamento: “Nessuno di questi Paesi ha un atteggiamento chiaro e aperto nei confronti dell’organizzazione terroristica. Come possiamo fidarci di loro?”. Erdogan ha, quindi, bloccato l’intenzione degli alti rappresentanti di Svezia e Finlandia di recarsi in Turchia per dialogare circa le obiezioni di Ankara: “Verranno per convincerci? No, non dovrebbero stancarsi”.
Erdogan ha anche affermato che la NATO diventerebbe “un luogo in cui si concentrano i rappresentanti delle organizzazioni terroristiche” se i due Paesi si unissero all’Alleanza Atlantica, ribadendo l’opposizione ad entrambe le adesioni, ricordando che Svezia e Finlandia hanno importo embarghi sull’esportazione di armi alla Turchia dopo la sua incursione in Siria nel 2019. Tuttavia, il resto della NATO, Stati Uniti d’America compresi, sono fiduciosi sul fatto che la Turchia, alla fine della fiera, dirà di sì, anche perché Finlandia e Svezia nell’Alleanza Atlantica significherebbe un rafforzamento notevole nel Mar Baltico. Infatti, il portavoce di Erdogan non ha chiuso la porta alle due adesione ma chiede negoziati e un giro di vite su quelle che concepisce come organizzazioni terroristiche.
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