Primo caso di eutanasia su un bambino in Belgio, e quindi nel mondo perché il Paese è l’unico al mondo ad aver approvato nel 2014 una legge che lo consente.
Lo riporta il quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad. “In silenzio e nella discrezione più assoluta – sottolinea il giornale – per la prima volta nel nostro Paese un minorenne è morto per eutanasia”.
Non vengono riportati dettagli né sull’età né sulla malattia del minore, ma solo che è avvenuta nelle Fiandre.
E’ la prima volta che si chiede l’applicazione della legge del 2014, che consente ai genitori di scegliere la ‘dolce morte’ per i propri figli, malati terminali, dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l’autorizzazione del ‘Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia’. La legge specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso.
“La notizia del primo caso al mondo di eutanasia a un minore non dovrebbe stupire: lo Stato, in questo caso il Belgio, ha rispettato la volontà di un suo cittadino”.
E’ quanto dichiara Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Coscioni, in merito alla notizia della ‘dolce morte’ concessa a un ragazzo malato terminale. “In Belgio – ricorda – esiste un preciso protocollo che prevede questa azione in particolari condizioni, senza pericolo di alcuna deriva. Equipe di medici e psicologici insieme al paziente e ai genitori valutano la situazione e solo dopo una attenta analisi si procede con l’atto eutanasico.
La volontà del minore infatti va prima di tutto sottoposta a verifica non dei soli genitori (troppo emotivamente coinvolti) ma di esperti che ne possano certificare l’umore, l’eventuale stato più o meno primariamente depressivo”.
“La volontà del familiare – conclude – non può e non deve essere prevalente rispetto a quella del minore. Non è sufficiente per procedere all’atto eutanasico. Non possiamo al momento sapere se nel rapporto della Commissione federale di valutazione e controllo su eutanasia a fine anno, si potrà capire quanti anni aveva. Comunque il tempo che è passato tra l’approvazione e l’applicazione, dimostra un’altra volta quel che dice il presidente della commissione, Wim Distelmans: dall’approvazione delle leggi eutanasia in poi si è investito molto di più su cure palliative”.
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