Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in audizione in Commissione Affari sociali della Camera, ha affermato: «Stiamo ancora in fase epidemica. Il fatto che la curva dei contagi sia decrescente è positivo ed è il frutto delle misure prese e dei comportamenti degli italiani. Ciò non toglie che abbiamo nuovi casi e che la circolazione del virus sia presente nel Paese, e questo deve portarci ad adottare tutte le misure necessarie».
L’esperto ha anche detto che «i dati mostrano che la percentuale di immuni è ancora molto bassa». In pratica, «globalmente siamo molto lontani dal 70% necessario alla soglia dell’immunità di gregge», seppur sia diversa tra le diverse aree del Paese. Brusaferro ha ricordato che l’obiettivo «è contenere il virus, non siamo ancora in grado di immaginare un’eradicazione, che sarà possibile solo con il vaccino».
A proposito di fase 2, Brusaferro ha parlato che è basata su tre gambe: «La prima è il monitoraggio a livello nazionale e regionale per intercettare focolai, la seconda è garantire strutture per far fronte alle esigenze delle persone affette da Covid». Infine, vanno «garantiti tutti i servizi sanitari che nella fase 1 sono stati sospesi o limitati» ma «necessari a rispondere al bisogno di salute della popolazione».
Infine, l’esperto ha precisato che «le modalità di trasmissione del virus sono sempre le stesse e uguali in tutti i paesi, prevalentemente per droplet o per contatto, in alcuni casi per via aerea. È stato ritrovato anche nelle feci ma gli impianti di depurazione sono sufficienti a inattivarlo». Il virus viene trasmesso «prevalentemente da sintomatici e da chi, nelle successive 48 ore svilupperà sintomi».
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