Il presidente e il premier finlandesi hanno annunciato oggi, giovedì 12 maggio, in un comunicato di volere l’adesione alla NATO “senza indugio”. Sauli Niinisto e Sanna Marin, in una nota congiunta, hanno affermato: “La Finlandia deve presentare domanda di adesione alla NATO con urgenza”.

La nota: “Durante la primavera si è svolta un’importante discussione sulla possibile adesione della Finlandia alla NATO. È stato necessario del tempo per la formazione di una posizione interna sia in Parlamento che nella società nel suo insieme. È stato necessario del tempo per stretti contatti internazionali sia con la NATO che con i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto dare al dibattito lo spazio di cui aveva bisogno”.

“Ora che si avvicina il momento del processo decisionale, esprimiamo anche le nostre posizioni comuni per informare i gruppi e partiti parlamentari. L’adesione alla NATO rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa. La Finlandia deve presentare domanda di adesione alla Nato con urgenza. Ci auguriamo che i passi nazionali ancora necessari per raggiungere questa soluzione vengano presi rapidamente nei prossimi giorni”, si legge ancora nella nota.

Pekka Haavisto, ministro degli Esteri finlandese, ha dichiarato: “Il comportamento imprevedibile della Russia è un problema enorme. La Russia è pronta a eseguire delle operazioni che sono ad alto rischio anche per noi e che porteranno anche da noi un elevato numero di vittime”. “Inoltre, la possibilità di dispiegare forze e portare alle frontiere 100 mila soldati e poi in terzo luogo in Russia si parla dell’uso di armi non convenzionali, come chimiche e nucleari. anche se e’ vietato dagli accordi nazionali”, ha aggiunto.

“In quarto luogo le regole della guerra non vengono rispettate dalla Russia, abbiamo visto molti casi dove crimini di guerra sono stati perpetrati o dove la convenzione di Ginevra è stata violata. Ed è molto importante che si indaghi su questi casi. In quinto luogo dobbiamo sottolineare che l’architettura di sicurezza dell’Unione Europea in questo caso non ha funzionato. La Russia non ha rispettato le regole dell’Onu neanche dell’Ocse sulla soluzione pacifica del conflitto e di questo ci rammarichiamo molto”, ha concluso il ministro.

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