Il Gaetano Miccichè si dimette dalla presidenza della Lega di A dopo un anno e 3 mesi tra veleni e correnti interne. Il palermitano se ne va sbattendo la porta. Così i massimi livelli del calcio professionistico italiano sprofondano nel caos a 5 giorni dall’assemblea durante la quale i presidenti saranno chiamati a valutare l’offerta di Mediapro.

“Le indiscrezioni apparse sui giornali relative alla chiusura dell’istruttoria sulla mia nomina avvenuta venti mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione”,  ha dichiarato il presidente di Banca IMI  Miccichè dopo essere finito al centro di un’inchiesta della Procura federale dopo che Enrico Preziosi aveva parlato in un’intervista di presunte irregolarità commesse nella votazione del 19 marzo dello scorso anno.

Gaetano Miccichè si dimette anticipando la decisione della procura sportiva e dopo che lo stesso palermitano ha incontrato il presidente del Coni Malagò a cui aveva confidato il proprio malessere maturato nel vano tentativo di riorganizzare la Lega di A, costituita da troppe fazioni contrapposte. La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda la questione dei diritti televisivi per la prossima stagione calcistica. Miccichè, in particolare, ha dimostrato la sua contrarietà ad accettare un’offerta di 1,3 miliardi a stagione di Mediapro, broadcaster spagnolo. “L’impegno di Micciché è stato generoso — ha dichiarato Urbano Cairo —. Ha profuso energie, ha avuto idee, ha realizzato progetti importanti. Le sue dimissioni mi sorprendono”.

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