Le mani di Cosa Nostra siciliana negli appalti per Expo Milano 2015. E’ quanto ipotizza la procura di Milano che questa mattina ha disposto l’esecuzione di 11 arresti (quattro dei quali ai domiciliari, gli altri in carcere) per una serie di appalti ed affari legati ai padiglioni dell’Expo.

La mafia non si era infiltrata nei padiglioni Sicilia dove, forse, i controlli sarebbero stati più attenti. Furbescamente avrebbe messo le mani nella realizzazione dei padiglioni Palazzo Congressi, Auditorium, Francia, Qatar e Nuova Guinea e nella realizzazione del padiglione della birra Poretti. Secondo l’indagine milanese ciò sarebbe avvenuto attraverso il consorzio cooperative Dominus scarl.

Dominus è un Consorzio da 20 milioni di euro di appalti, 18 dei quali derivano dai rapporti con Nolostand SpA società controllata da Fiera Milano nella cui compagine societaria al momento non risultano esserci indagati.

Fra gli arrestati, con l’accusa di riciclaggio, c’è anche il noto avvocato nisseno Danilo Tipo che fino a pochi mesi fa era il presidente della Camera Penale di Caltanissetta, avvocato difensore in molti processi di primo piano come quello per la strage di capaci che si tiene proprio a Caltanissetta e già assessore comunale in una giunta di centro destra.

Personaggi chiave di questa inchiesta, ancora alle mosse iniziali, sarebbero Giuseppe Nastasi e Liborio Pace, amministratori del Consorzio arrestati questa mattina. Le contestazioni sono di associazione per delinquere finalizzata alla emissione di fatture false, appropriazione indebita, reati fiscali e tributari e riciclaggio con l’aggravante di aver favorito la famiglia mafiosa di Pietraperzia nell’Ennese.

L’avvocato Tipo finisce nell’inchiesta per un trasporto di denaro da Nord a Sud che avviene proprio durante una perquisizione disposta nella fase preliminare delle indagini ma per Tipo le accuse sono meno gravi tanto che il gipo ha disposto solo gli arresti domiciliari.

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