181° giorno di guerra in Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di “crimine spregevole” dopo la morte di Darya Dugina, figlia di un noto ideologo vicino al Cremlino e sostenitore dell’offensiva in Ucraina, uccisa dall’esplosione della sua auto nei pressi di Mosca. I servizi segreti russi accusano Kiev che, però, smentisce ed evoca scontri interni ai servizi russi.

La 29enne è stata uccisa lo scorso fine settimana con una bomba piazzata nella sua auto mentre stava guidando su una strada vicino Mosca. Secondo il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (FSB), l’obiettivo era proprio la donna e non il padre e l’attacco sarebbe stato perpetrato da una donna ucraina che è poi scappata in Estonia.

Bilancio ucraino

Valery Zaluzhny, comandante in capo dell’esercito ucraino, parlando in un incontro a Kiev, avvenuto ieri, lunedì 22 agosto, ha affermato che i bambini ucraini hanno bisogno di attenzioni speciali perché i loro padri sono andati in prima linea e “sono probabilmente circa 9.000 gli eroi che stati uccisi”.

Si tratta di una delle rare dichiarazioni in cui funzionari ucraini parlano delle loro perdite militari dall’inizio della guerra, cominciata il 24 febbraio scorso con l’invasione dell’esercito russo. La precedente stima risaliva a metà aprile quando il presidente ucraino Zelensky parlò di 3mila soldati ucraini uccisi e circa 10mila feriti.

La Russia, invece, secondo i dati diffusi dagli ucraini, avrebbe perso circa 45.550 soldati. Le perdite totali subite dai russi comprendono pure 1.921 carri armati, 4.238 veicoli corazzati da combattimento, 1.033 sistemi di artiglieria, 266 sistemi di lancio multiplo di razzi, 146 sistemi di antiaerea, 234 velivoli, 198 elicotteri, 3.150 autoveicoli e serbatoi di carburante, 15 navi da guerra, 817 velivoli senza pilota, 99 unita’ di equipaggiamento speciale. Un totale di 196 missili da crociera russi sono stati abbattuti.

Infine, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Mykhailo Podolyak, consigliere personale del presidente ucraino Zelensky, ha affermato: “Sulla Crimea non useremo la via diplomatica, ma quella tradizionale che si usa per liberare un territorio, ossia quella delle armi. La Crimea è Ucraina. La guerra non può avere fine se lasciamo alla Russia il controllo di territori che non sono suoi”.

Articoli correlati