La Russia ha disposto una No Fly Zone sulla regione ucraina del Donbass. Lo ha comunicato un funzionario separatista della Repubblica popolare di Donetsk, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax. Sempre la Russia avrebbe reclutato quasi mille mercenari dalla Siria, come riportato in una nota dallo Stato Maggiore Generale dell’Ucraina.

Sull’altro versante della guerra, la Polonia proporrà formalmente una missione di mantenimento della pace in Ucraina al vertice della NATO e al Consiglio Europeo. Lo ha affermato il portavoce del governo polacco Piotr Mueller, citato dall’agenzia Pap e ripreso da Unian. Mueller ha spiegato che questa non è una missione che dovrebbe entrare in conflitto diretto con Mosca. “Deve essere installato in luoghi che non sono attualmente occupati dalla Russia per inviare un chiaro segnale che non siamo d’accordo con i crimini di guerra”, ha spiegato. La missione, comunque, dovrebbe essere armata.

Intanto, proseguono gli attacchi russi su Kiev. Il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klithschko, pubblicando un video su Telegram, ha affermato che è stata colpita una zona residenziale nel distretto di Podilskyi. “Una persona è morta – ha raccontato – 19 sono rimaste ferite, inclusi quattro bambini. Danneggiate sei case, asili nido e una scuola. Sul posto stanno lavorando soccorritori e medici”.

Infine, stamattina, in conferenza stampa, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha affermato che “non vogliamo chiudere la porta all’Occidente, è l’Occidente che sta chiudendo la porta nei nostri confronti”. Lavrov ha spiegato che la Russia è ancora intenzionata ad aprire a “progetti di cooperazione” ma “sapendo di non poter più contare sulla loro affidabilità e credibilità come partner”. Per Lavrov, la Russia sopravviverà alle sanzioni e le misure che “verranno annunciate a breve” per contrastarle rappresentano “solo l’inizio dell’adattamento della nostra economia”.

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