Il franchising può essere un’ottima soluzione per chi decide di mettersi in proprio e di iniziare un’attività imprenditoriale. Le catene di negozi sono ormai, nel nostro Paese, davvero molto diffuse e chiunque saprebbe riconoscere ad occhi chiusi quelle più famose.
Ma come si fa per entrare nel modo del franchising? Come si fa ad aprire un proprio negozio? Quali sono i costi da sostenere? Scopriamo insieme qualche dettaglio in più sul franchising e vediamo qualche idea per poter scegliere il proprio business.
Si deve cominciare col dire che quello delle catene in franchising è un mondo molto vasto e di conseguenza c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Praticamente tutti i settori pullulano di catene, grandi o piccole, che dominano il mercato. Scegliere quella che fa al caso proprio non è un compito poi così arduo date le grandi possibilità di scelta in tutti i settori, dall’abbigliamento alla ristorazione.
Ovviamente è importante capire quello che fa di più al caso proprio in base anche alla propria esperienza in un determinato settore, in base alle proprie ambizioni ed anche in base a quelle che sono le condizioni per aderire alla catena di franchising, ad ogni modo ci sono diverse riviste e portali online per chi cerca un franchising che consentono di ottenere qualche informazione in più per effettuare al meglio la scelta.
Cos’è il franchising e come funziona
Prima di vedere cosa bisogna fare per aprire un proprio negozio, diamo una definizione del franchising e vediamo come funziona questo particolare tipo di contratto.
Il franchising è una figura contrattuale che ha trovato la sua nascita in Italia intorno agli anni 70 ed è attualmente regolamentato dalla legge 129/2004. La normativa delinea in maniera chiara le caratteristiche del franchising, in particolare definisce l’affiliazione commerciale quel contratto che lega due soggetti giuridici indipendenti che si impegnano l’uno a versare un corrispettivo e l’altro a concedere l’utilizzo di proprietà industriali, intellettuali, marchi, know how, brevetti, assistenza, diritti d’autore, insegne ecc., inserendo allo stesso tempo il beneficiario in un sistema costituito da una pluralità di affiliati.
La norma prevede inoltre la possibilità che il franchising riguardi sia beni che servizi, ad esempio una catena che si occupa di abbigliamento opererà nel settore dei beni, mentre una catena che si occupa di assistenza agli anziani offrirà un servizio. I soggetti che entrano a far parte del contratto sono quindi due, il cosiddetto franchisor, cioè il concedente, ed il cosiddetto franchisee, ossia l’affiliato.
Si comprende quindi che la legge lasci ampia libertà alle parti nello stabilire il preciso oggetto del contratto, prevede infatti solo i requisiti minimi che il contratto di affiliazione commerciale deve contenere ai fini della sua legittimità. Tra i requisiti minimi troviamo certamente quelli relativi ai corrispettivi che l’affiliato deve corrispondere al franchisor, che devono quindi essere previsti in modo chiaro e preciso nella stipula del contratto.
Come fare a scegliere il franchising migliore per le proprie esigenze
Come detto in precedenza il mondo del franchising è davvero molto vasto ed esiste una quantità innumerevole di catene, sia nazionali che straniere, davvero in qualsiasi settore. Ad esempio è possibile inserirsi nel settore della ristorazione, dell’abbigliamento, delle automobili, delle agenzie di viaggio, dei videogames, della telefonia, della cosmetica ecc. Ma come fare a scegliere il franchising che faccia più al caso proprio? Vediamo qualche consiglio da seguire per trovare il franchising perfetto per te.
Innanzitutto è fondamentale scegliere il settore che si predilige, in base ad esperienze pregresse o semplicemente in base a quello che si preferisce o si ritiene maggiormente redditizio. Una volta scelto il settore di riferimento si passerà alla selezione del brand, ovviamente può risultare facile la scelta di quello che offra le condizioni contrattuali maggiormente convenienti, quindi spese di ingresso più basse e corrispettivi sul fatturato minori, ma questa non è l’unica cosa da guardare, bisogna infatti guardare anche alla redditività del brand. Se si sceglie un marchio che preveda dei costi minori per entrare nel franchising non è detto che porti profitti rispetto ad uno che ha costi maggiori ma migliore posizionamento sul mercato, per questo motivo la scelta deve necessariamente essere parametrata al tipo di investimento che si vuole fare.
Un altro consiglio davvero importante è quello di contattare gli altri affiliati in modo da comprendere quale sia l’esperienza concreta legata all’esperienza con quello specifico franchisor, in particolare sull’affidabilità e sulla collaborazione. Per rendere più redditizia possibile la propria attività è inoltre importante che il luogo dove questa sorge sia adatto, generalmente è comunque il franchisor ad offrire le linee guida sul luogo e sul locale dove aprire il proprio negozio. Nel caso in cui si abbia un locale di proprietà sarà bene scegliere di aprire un tipo di attività che si adegui bene alla conformazione degli spazi.
Quali sono i costi per aprire un negozio in franchising?
L’apertura di un negozio in franchising prevede due principali costi: i costi d’ingresso, ossia la somma che deve essere corrisposta in maniera fissa per entrare a far parte del sistema e le royalties, ossia una percentuale da corrispondere in base al proprio fatturato.
Queste due spese devono essere esplicitate in maniera precisa nel contratto di franchising, in particolare è necessario che il contratto preveda le modalità di definizione delle royalties. Oltre a queste due spese che rappresentano quelle più ingenti, vi sono quelle burocratiche legate alle varie autorizzazioni necessarie per iniziare l’attività d’impresa.
Quali sono i vantaggi del franchising?
È chiaro che il franchising può dare diversi vantaggi a chi decide di iniziare l’attività d’impresa, il primo vantaggio che balza all’occhio è quello di poter utilizzare il posizionamento del brand del franchisor, quindi non sarà necessario far conoscere la propria immagine ai potenziali clienti dato che il marchio è già conosciuto.
Un altro vantaggio è quello di poter ottenere supporto nello stilare il business plan e nella scelta delle strategie aziendali che possono essere definite anche direttamente dal franchisor. Alcune catene che si occupano della vendita di beni prevedono inoltre la possibilità di restituzione del materiale invenduto.
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