Chi frequenta il mondo dei supereroi di Marvel o ha visto uno dei film degli Avengers conoscerà lo stato immaginario del Wakanda, posizionato dalla fantasia del creatore Stan Lee nell’africa orientale, patria di Black Panther, ricchissimo di miniere di vibranio, un metallo immaginario anch’esso, fonte inesauribile di energia.

Pochi sapevano che quel paese fosse stato inserito nella lista dei partner commerciali dell’Usda, il dipartimento degli stati uniti che si occupa del commercio estero di prodotti agricoli.
A segnalarlo era stato un certo Francis Tseng che aveva scoperto il nome del Wakanda nella lista pubblicata sul sito della Usda e lo aveva pubblicato sul suo profilo twitter.


In realtà, si trattava di un test tecnico, nel quale era stato usato il nome di un paese fittizio, e forse a operare la selezione era stato un fan degli Avengers. Il problema è che dopo le prove quel nome era rimasto nell’elenco, finché non è stato trovato da Tseng. Dal Wakanda, gli Usa potevano importare prodotti agricoli, ma non il vibranio.
Il Dipartimento ha reagito al clamore mediatico dell’incidente con ironia, pubblicando a sua volta un tweet in cui scrive di aver rimosso il Wakanda dalla lista dei suoi partner commerciali, “Ma le nostre relazioni resteranno comunque forti”. Meglio non mettersi contro un Avenger: avete visto com’è finita al potentissimo Thanos?

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