Negli Stati Uniti stanno aumentando i casi di persone con due dosi che vengono colpiti dalla variante delta del coronavirus.

Ilaria Capua, virologa, direttrice del One Health Center of Excellence dell’università della Florida, sul Corriere della Sera ha affermato: «La variante Delta si comporta come un’anguilla e tende a sfuggire alla rete tesa dal vaccino».

E ancora: «È come se le maglie della rete da cattura che abbiamo ottenuto vaccinandoci con il Sars CoV2 della prima ora, fossero diventate adesso troppo larghe per catturare efficacemente anche la variante Delta».

Secondo l’esperta, poi, «per i vaccinati il rischio di rimetterci la pelle o di vedere accorciata la propria vita resta bassissimo mentre per i non vaccinati è tutto un altro film». Da qui l’appello della scienzata italiana affinché tutti si vaccinino in fretta per evitare una quarta ondata che potrebbe tornare a mettere sotto stress gli ospedali con conseguenze anche economiche: «Abbiamo 6 settimane di tempo».

Tornando alla Florida, lì si sta registrando un incremento dei contagi e si parla di breakthroughts, ovvero quelle ‘rotture’ che si verificano quando il vaccino non funziona perché tante persone sostengono di essersi vaccinate ma di avere ugualmente contratto il virus. L’esperta ha spiegato che le rotture avvengono nel momento in cui il virus che si trova in circolazione è diverso da sfuggire agli anticorpi generati dal vaccino.

La Capua ha detto: «è evidente che il muro di anticorpi indotti dai vaccini oggi in commercio era stato costruito per proteggerci da un virus che non è più lui. I virus maturano, evolvono, si trasformano — un po’ come noi. Quindi tutto questo ci stava, ed un po’ lo avevamo visto con le varianti segnalate in precedenza, però la variante Delta si sta rivelando essere davvero un grattacapo non da poco».

Infine, «mentre nella prima fase della campagna vaccinale abbiamo visto un’efficacia vaccinale straordinaria, con pochi casi di infezione fra vaccinati e soprattutto un significativo calo dell’escrezione (shedding) virale — adesso invece nei soggetti immunizzati ed infettati con la variante delta si potrebbero verificare casi in cui l’escrezione virale è comunque molto elevata».

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