Matteo Salvini, dopo le polemiche scatenate sull’annuncio di un suo viaggio a Mosca, ha affermato che “la via del dialogo e della diplomazia per il ritorno alla pace è quella giusta, io continuerò a percorrere a testa alta questa strada, per il bene dell’Italia, e mi spiace che altri soprattutto a sinistra parlino solo di armi e guerra”.

Il leghista ha così reagito alla dichiarazione di Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, secondo cui la Russia sarebbe pronta “a dialogare su qualsiasi questione, ma ci deve essere rispetto”. Medvedev ha aggiunto: “Abbiamo cercato un accordo attraverso la diplomazia sulle questioni riguardanti l’Ucraina, così come sulle questioni inerenti alle relazioni con la NATO e la sicurezza. Non è successo niente. Nessuno ci ascolta. Gli americani non ci ascoltano, gli europei non ci ascoltano. E seguono il proprio corso. Ma così gli sforzi diplomatici svaniscono e gli eventi prendono una piega diversa. Vengono prese decisioni simili a quelle prese dal nostro presidente il 24 febbraio, la decisione di iniziare un’operazione militare speciale”.

Salvini, che è convinto che se ci fosse stato Donald Trump alla Casa Bianca non ci sarebbe stata la guerra in Ucraina, ha anche detto: “Chiedere la pace, lavorare per la pace dovrebbe essere obbligatorio per tutti. Mi fanno pena i miei colleghi che parlano solo di guerra e di armi. Bisogna lavorare giorno e notte per la pace. Mi hanno insultato per 4-5 giorni perché stavo lavorando per la pace. Sì, a testa alta. Se i russi non vogliono parlare con Di Maio perché non si fidano, è mio dovere farlo”.

Salvini ha anche annunciato che rivedrà l’ambasciatore russo in Italia.

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