Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’università di Padova, intervistato da Il Giornale, ha affermato che i migranti «tutti, indistintamente, vanno testati subito con il tampone appena sbarcano o arrivano in Italia. Bisogna bloccare sul nascere le situazioni a rischio».

Per l’esperto, infatti, c’è il pericolo della «diffusione a macchia d’olio del virus, che non se n’è mai andato, non ce lo dimentichiamo». Secondo Crisanti, «sono gli asintomatici i più infettivi. Purtroppo, molto spesso, le infezioni circolano tra i giovani che trasmettono e infettano. Gli anziani invece si ammalano».

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In merito, poi, al caso del Centro Migranti della Croce Rossa di Jesolo (Venezia), dove sono stati riscontrati 43 positivi al coronavirus, Crisanti ha spiegato che «nei centri di accoglienza non si può accedere facilmente. Servono autorizzazioni dal ministero dell’Interno. Noi in passato avevamo fatto domanda di testare queste realtà ma da Roma non ci hanno mai autorizzato, o forse non ci hanno neppure risposto. E la cosa non ha avuto seguito. E quindi non siamo intervenuti. Era fine marzo».

Crisant ha riguardato che il Sars-CoV-2 «non guarda in faccia nessuno e circola ovunque. Quindi dovevano essere testati pure i migranti. Non avevamo sospetti precisi, ma volevo monitorarli perché erano stati lasciati fuori dai controlli epidemiologici».

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