• Figlio 12enne contro il papà No Vax.
  • Il Tribunale di Milano dà ragione al bambino.
  • Sarà la madre a decidere sulla sua vaccinazione anti Covid-19.

Un bambino di 12 anni, durante una causa tra genitori separati, ai giudici del Tribunale di Milano ha detto: “Sono un po’ indeciso sul vaccino proprio perché i miei genitori mi dicono cose diversissime e mi spaventano” ma “per meglio chiarire la mia posizione preciso che le mie idee sono come quelle di mia madre, perché parlando con lei, e riferendole le cose che mi ha detto papà, capisco che le cose che mi dice mio padre non hanno moltissimo senso“.

Sì, perché il padre del 12enne è un No Vax che, insieme alla madre, almeno fino a oggi, avevano condiviso in maniera serena l’affido congiunto di lui e di un altro figlio. Tuttavia, è subentrata la questione della vaccinazione sui cui i genitori hanno un parere diametralmente opposto. La storia è raccontata da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera.

I giudici hanno, quindi, affermato che “le preoccupazioni paterne espresse nella memoria difensiva non sono supportate dalla scienza medica nazionale e internazionale, sono in contrasto con i dati raccolti dalle ampie sperimentazioni effettuate nel mondo, e trascurano di considerare le indicazioni delle autorità regolatorie del farmaco nazionali e internazionali, nonché le indicazioni del governo italiano”.

Inoltre, per la sezione Famiglia del Tribunale civile la maturità del 12enne, in relazione alla sua età, “è stata pacificamente riscontrata, le sua opinione è stata espressa dopo riflessione, informazione e confronto delle opinioni dei suoi genitori. E quindi è una opinione che deve essere tenuta in debita considerazione”.

Invece, “il padre, pur evidenziando nel ricorso posizioni moderate e rivelando solo una preoccupazione paterna sui pericoli del vaccino somministrato ai più giovani, alla scorsa udienza ha riferito di non essere lui stesso vaccinato ed è risultato, dalle dichiarazioni rese dal figlio, aderire a posizioni oltranzistiche di tipo ‘no vax’ che tendono a negare i più di 5 milioni di morti nel mondo a causa del Covid e la validità ed efficacia di un vaccino che è stato ritenuto efficace e sicuro”.

La conseguenza? “A fronte della posizione del padre che non ha inteso accogliere la volontà del figlio”, i giudici ritengono che “la madre sia il genitore che ha dimostrato una maggior capacità di tutela della salute del minore e di comprensione della sua volontà consapevole e autentica, e quindi sia il genitore più idoneo ad assumere, in autonomia e senza il consenso del padre, tutte le decisioni necessarie in relazione alla vaccinazione”.

Quindi, è la madre che deve decidere se il figlio dovrà vaccinarsi o meno.

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