Ieri sera, domenica 11 ottobre, durante la trasmissione Che tempo che fa su Raiuno, il ministro della Salute Roberto Speranza a Fabio Fazio ha spiegato il motivo della stretta sulle feste private: il 75% dei contagi da coronavirus avviene in famiglia dove «si abbassa la guardia e ci si toglie la mascherina».

Insomma, di fronte all’incremento dei nuovi positivi in Italia (ma non solo) per il Governo Conte occorrone nuove misure restrittive e oggi pomeriggio l’esecutivo le ribadirà alle Regioni, in vista del prossimo DPCM che potrebbe essere varato entro mercoledì prossimo.

Quindi, l’Esecutivo, su raccomandazione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) sta pendando di porre dei limiti alle cene in famiglia, alle feste private e a ogni tipo di celebrazione (matrimoni, battesimi, funerali).

Speranza, sempre da Fazio, ha detto: «Non è possibile che a scuola tutto sia organizzato con rigore e poi magari il pomeriggio a casa si fa una festa di compleanno con i compagni di classe. Il 75 per cento dei contagi avviene in ambiti familiari o di amici. Dobbiamo rinunciare alle feste. Agiremo sugli assembramenti e sugli orari dei locali. Ma serve la collaborazione di tutti i cittadini, la risposta securitaria non basta, anche se i controlli contro gli assembramenti ci saranno. Dobbiamo capire tutti che siamo in una fase nuova. Dopo quella delle riaperture, con l’aumento dei casi e con quello che sta succedendo nel resto d’Europa, dobbiamo tornare a una maggiore prudenza. Ma non ci sono le condizioni per un nuovo lockdown».

Sull’argomento è intervenuto a Radio Capital anche Ranieri Guerra, vice direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e componente del CTS: «È un messaggio di grande allerta perché la maggior parte dei contagi avviene a livello familiare, quando incontri un parente o persone conosciute. Come sia poi applicabile e quanto sorvegliata, si vedrà anche da quanto la gente capisce l’elemento di allarme».

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